Globe è un tabloid americano che ogni tanto ha bisogno di farsi ricordare. Tempo fa venne recapitato un pacco con antrace all’American Media di cui fa parte il foglio della Florida. Uno dei fotoreporter morì alcune settimane dopo, per infezione polmonare. Globe ha messo in prima pagina, ieri, una fotografia con notizia e titolo di questo tipo: «Il principe Charles è gay!» Punto esclamativo, perché la notizia è grande come tutto il Regno Unito e poi il tema fa saltare le marcature a Buckingham Palace e dintorni.
Due matrimoni di facciata, Diana prima e Camilla dopo, questa la tesi del giornale americano, dello stesso circuito dell’inglese The Sun, insomma roba grossa per la pancia dei lettori.
Storia vecchia come il cucco, se qualcuno ricorda quello che denunciò, si fa per dire, George Smith, cameriere di palazzo e di Charles per undici anni fino al millenovecentonovantasette, Mister Smith sostenne di essere stato testimone di rapporti ambigui, anzi chiaramente omosessuali, tra lo stesso Charles e un suo assistente di corte. Lo stesso cameriere, con tipico zelo che abbiamo riscontrato tra le d’addario nostrane, aveva registrato il tutto su un piccolo apparecchio e aveva consegnato la bobina a lady Diana. La quale Diana aveva a sua volta trasferito il materiale al proprio servente Paul Burrell, autore di una biografia della principessa. Nel libro Burrell accennava alla registrazione che avrebbe demolito la famiglia reale e tutta la monarchia britannica. La voce divenne notizia e i giornali dell’isola erano pronti a rivelare tutti i particolari di cronaca ma Michael Fawcett, un vecchio assistente di Buckingham, fece arrivare a tutte le direzioni dei quotidiani, attraverso un ufficio legale, la diffida a pubblicare qualunque notizia in merito. Il bavaglio non bloccò le voci, il principe fu costretto a smentire non la notizia ma Smith «affetto da turbe psichiche e vittima dell’alcool dopo la guerra nelle Falklands» e venne confortato dalla testimonianza, pubblicata da un giornale della sera, di un altro cameriere, Simon Solari, per quindici anni a servizio per la coppia Charles-Diana. Solari smentì qualunque coinvolgimento omosessuale del principe.
Ora Globe riapre la vicenda, dice che gli amanti di Charles sono tre, riprende anche lo scoop di Colin, un escort , oh yes, un omosessuale a pagamento, che l’anno scorso dichiarò di avere partecipato a festini con David Beckham, Denis il marito di Margareth Thatcher e il principe Charles, detto da Colin «The Queen», la vera regina d’Inghilterra.
Non c’è altro, è già tanto, anzi troppo.
Niente sesso siamo inglesi è soltanto il titolo di una commedia, qui, invece, le porte del palazzo di Buckingham vengono divelte, sfondate, abbattute, Diana è morta, Camilla vive all’ombra, la regina continua a soffrire un anno terribile eterno, Filippo non apre bocca se non per qualche gaffe, Harry e William si rendono conto che la famiglia è un’altra cosa.Ci mancava pure il giornale dell’antrace. Ovviamente da casa Windsor non potranno arrivare smentite o commenti, la questione è fastidiosa ma anche se il Regno è grande, il paese è piccolo e la gente mormora.
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