Pioggia, vento, un freddo da far paura ai pinguini e agli orsi bianchi ma poi di colpo torna il sole e in pieno inverno ti ritrovi con le temperature di aprile.
Ecco le previsioni meteo degli addetti ai lavori della moda che da ieri invadono Firenze per la settantanovesima edizione di Pitti Immagine Uomo dedicata all'autunno/inverno 2011/12. Molte delle collezioni presentate dagli oltre mille espositori del mastodontico salone sono infatti piene di capi pensati per affrontare condizioni climatiche a dir poco estreme, un tempo degno delle atmosfere apocalittiche raccontate nei film di fantascienza tipo Blade Runner.
«Ha piovuto di più negli ultimi due mesi che nella media annuale del decennio appena passato», dice Stefano Colombo, figlio di Mario - presidente e amministratore delegato della Colmar - ma anche pronipote del fondatore di questa solida azienda lombarda che ha scritto pagine davvero importanti nell'abbigliamento tecnico da sci. Oggi nella linea dedicata alla neve le giacche a vento Colmar sopportano una colonna d'acqua da 20 mila millimetri (un'enormità), mentre i capi della capsule collection chiamata Originals e destinata a un uso urbano sono idrorepellenti oltre che incredibilmente caldi e leggeri perché le piume dell'imbottitura vengono messe senza l'apposito sacco che ne impedisce la fuoriuscita.
«Noi le iniettiamo direttamente nel nylon che però deve essere super resistente e molto speciale: un capolavoro tessile giapponese», spiega Enzo Fusco presentando i rivoluzionari modelli di Bpd, acronimo di Be Proud of this Dress che vuol dire «sii orgoglioso di questo vestito». Si tratta di giacche a vento che non pesano più di 100 grammi e si mettono sotto cappotti, giacconi o pullover in caso di freddo polare, ma anche sopra una semplice T-shirt se il clima è più clemente ma minaccia pioggia. «È un prodotto senza stagioni - continua Fusco - versatile e leggero perché la gente non vuole più essere imbalsamata nei vecchi scafandri antipioggia, vento o neve».
Dello stesso segno la riedizione in Alcantara - il materiale antitutto degli interni di molte automobili - della mitica giacca Mille Miglia di C.P. Company. Per non parlare della strepitosa collezione Blauer (storico marchio di abbigliamento della polizia americana) con una serie di modelli realizzati in una speciale mischia di poliestere e lana idrorepellente che si può tingere solo in nero o blu, mentre quelli in taslan - un tessuto d'archivio ultraresistente - oggi vengono tinti come si suol dire in capo assumendo colori a prova di malumore da maltempo.
Davvero unico nel suo genere l'impermeabile Clerk-gum di Pirelli Pzero ispirato dal mondo dei fumetti (Superman nei miti panni di Clark Kent non faceva perdere la testa solo a Lois Lane)e realizzato in gabardine stretch con membrana waterproof antivento traspirante in polietilene riciclabile e quindi a impatto zero sull'ambiente.
Strepitosi tutti i pullover con strategiche gommature, la giacca in kevlar cinque volte più resistente dell'acciaio e il peacot in tessuto ripreso da un archivio militare.
Barbour rilancia la giacca da motociclista usata nel 1964 da Steve McQueen per il rally delle tre nazioni, mentre Marlboro Classics riedita con il mitico riding coat in fustagno cerato 12 capi storici per gente che sta sempre a cavallo di qualcosa in giro per il mondo.
Purtroppo quando piove ci sono soltanto due cose da fare e molte signore insistono a giocare a bridge.
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