Silvia Villani
Fedeli al detto che il colpevole torna sempre sul luogo del delitto, due ladri sestesi, armati di tutti gli strumenti del «mestiere», sono stati sorpresi dalla polizia a rubare all'interno di una villetta nell'ex Stalingrado d'Italia. La stessa abitazione che i due, forse a distanza di solo qualche ora, avevano già «visitato».
I pochi minuti trascorsi tra la segnalazione di un vicino di casa e l'arrivo della volante tra via Torino e via Cadore mal si conciliano, infatti, con lo stato in cui gli agenti hanno rinvenuto le stanze. Cassetti ribaltati, armadi perfettamente ispezionati e cuscini sventrati. Tutto fa così supporre che i due, già noti alle forze dell'ordine, non fossero alla loro prima visita all'interno della villetta.
Erano da poco passate le 13.30 quando al centralino della polizia di via Fiume è arrivata la chiamata di un sestese che aveva notato un uomo introdursi all'interno dell'edificio dei suoi vicini di casa. Ben sapendo che i proprietari erano partiti per un viaggio all'estero, l'uomo ha avvertito il 113.
Alla vista degli agenti M.G., 23 anni, che si trovava in giardino a far da «palo», ha cercato di scappare ma è subito stato fermato dai poliziotti. Altri agenti hanno invece bloccato M.P., quarantenne sorvegliato speciale, mentre usciva dall'edificio con in mano alcuni strumenti utili per forzare serrature e armadi, e un zaino con qualche gioiello e altri oggetti di valore. Ammanettati i due, i poliziotti sono così potuti entrare nella villetta per un sopralluogo. Tutte le stanza erano a soqquadro. Il contenuto dei cassetti era stato rovesciato sul pavimento e gli armati passati al setaccio. Nulla era sfuggito all'attenta ispezione dei ladri sestesi. I pochi minuti impiegati dalla volante per giungere sul posto però, secondo gli investigatori, non sarebbero stati sufficienti a ridurre in quello stato le stanze della villetta. Questo particolare fa supporre alle forze dell'ordine che i due abbiano voluto ritornare nell'abitazione per vedere se qualcosa era loro sfuggito durante il primo raid. Pochissimi, infatti, i preziosi che sono stati trovati in loro possesso.
Rintracciato all'estero il proprietario della villetta non è potuto tornare immediatamente a Sesto per stilare una lista degli oggetti mancanti. I due, processati per direttissima, sono stati condannati per furto. Il quarantenne dovrà scontare un anno, il ragazzo 8 mesi.
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