Si era intrufolato in quella villetta per rubare ma era stato fermato dal cane, splendido esemplare di pastore tedesco, fedele ai padroni e ligio al dovere. Già, il compito del cucciolo (Dingo, 3 anni) era proprio quello: abbaiare in faccia agli intrusi, specie a quelli che scavalcano la cancellata di soppiatto, in silenzio e al buio. E così grazie alla bestiola e a un morso ben assestato sulla natica destra, il ladro era stato acciuffato. Terrorizzato e ferito era rimasto immobile in giardino aspettando che qualcuno si facesse vivo. E così i padroni di casa lo avevano sorpreso in piena notte, accasciato e dolorante davanti alla porta di casa, guardato a vista dal fedele Dingo. Poi l'uomo, 33 anni, è stato arrestato, ha scontato la sua pena in carcere e a distanza di sei mesi dal tentato furto ha avuto la faccia tosta di rivolgersi al tribunale degli animali Aidaa per chiedere che l'animale "a suo giudizio eccessivamente aggressivo" venisse sequestrato dalla Asl. Non contento ha preteso pure dai proprietari di Dingo un risarcimento. Il dibattimento è stato piuttosto movimentato, e non solo perchè il ladruncolo ha esibito i segni del morso: l'Aidaa ha stabilito che il cane non può essere sottratto ai suoi padroni e ha diffidato il ladro mancato dal chiederne il sequestro alla Asl. "Dingo ha fatto il suo dovere - ha dichiarato il presidente Lorenzo Croce - Era infatti stato addestrato a custodire la sua abitazione. Non solo: abbiamo raccolto testimonianze di vicini e conoscenti che provano che Dingo non ha mai avuto comportamenti aggressivi.
La prova? Il fatto che l'animale si sia accanito sulla natica destra, che abbia ferito l'intruso per distoglierlo dall'impresa e non per ucciderlo". Il tribunale degli animali ha anche respinto la richiesta di risarcimento: "le conseguenze subite (i segni sulla natica) sono il frutto del maldestro tentativo di furto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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