Giuseppe De Bellis
Ha impiegato quattro secondi e mezzo a distruggere sette anni di uncinetto del marito. Carlo Azeglio Ciampi aveva fatto tanto. Lui, la bandiera, linno di Mameli, il Paese da unire, la maglia della Nazionale con il numero e il nome: «LItalia ha bisogno di unità nazionale». Poi è arrivata lei, donna Franca. La moglie, la first lady, quella che di solito è vicina al presidente, lo accompagna e asseconda le sue dichiarazioni. Di solito e non questa volta: «La gente del Sud è più buona e più intelligente». In quei quattro secondi e mezzo tra la gente di Napoli ieri la signora Ciampi ha diviso lItalia, lha bollata, lha disgiunta: una buona e intelligente, laltra a questo punto più cattiva e più fessa.
Il cielo sè aperto per un diluvio di parole: luscita di donna Franca sembrava una battuta e invece ha scatenato la polemica, ha rianimato un dibattito che sembrava sepolto, ha acceso la diatriba Nord-Sud: una slavina di dichiarazioni. Ministri e parlamentari, governatori e amministratori locali, tutti contro tutti, sulla base della esclusiva provenienza geografica. Non si vedeva da un po. Che poi alla fine è sempre tutto relativo. Basta pensare a Ugo Ojetti e il suo Cose viste: «Si è sempre più meridionali di qualcuno». Basta questo e magari anche meno, perché allora la signora Ciampi che viene da Reggio Emilia è più sudista dei milanesi, così come i bergamaschi sono più meridionali dei valtellinesi o degli altoatesini.
I bergamaschi, appunto. Come il ministro per le Riforme Roberto Calderoli. Ieri non gli è parso vero poterlo dire, poter dare a qualcun altro il coltello del divisore del Paese: «È la moglie di un presidente che rappresenta tutta la nazione e quindi tutta la popolazione. Ciascuno è liberissimo di amare il Sud, così come è libero di amare il Nord, o di amare tutto il Paese, ma nessuno può sostenere la tesi che una parte della popolazione sia più buona ed intelligente sulla base della sua collocazione geografica, perché questo significherebbe cadere in affermazioni razziste nei confronti del resto della popolazione. Io da uomo del Nord mi sento offeso». Allora è arrivata la precisazione del Quirinale, costretto a correggere la frase della first lady. Non era mai successo. La signora Franca aveva parlato altre volte. A Papa Karol Wojtyla disse: «Santo Padre, non si strapazzi troppo», mentre lallora presidente della Rai, Roberto Zaccaria, nel 2001 lo rimproverò per «la televisione deficiente». Terra terra come piace a lei, semplice, diretta, magari al confine del politicamente corretto, più da nonna che da first lady. Ma mai al punto da meritare una smentita. Stavolta, invece, ecco un comunicato. Bacchettata come a scuola: «Intendeva sottolineare il particolare affetto della gente che, a Napoli come in ogni altra parte dItalia, circonda il presidente e la signora».
La nota non è bastata. La polemica Sud-Nord non si ferma con qualche riga e non ha colore. Contro Calderoli il primo è stato un alleato, il senatore della Cdl Salvatore Lauro: «Al suo posto eviterei di parlare di razzismo. Condivido le affermazioni della signora Franca che peraltro non sono un pensiero personale né un'opinione, bensì un dato di fatto espresso chiaramente dalla storia». Mastella ha lasciato la storia, ha fatto statistica: «Sappiamo che la gente del Sud ovunque, in Italia e nel mondo, ha sempre dato buona prova di sé, non è inferiore a nessuno». Il verde Alfonso Pecoraro Scanio non ha neppure fatto accenno al merito della questione, è andato dritto contro Calderoli: «Solo il becero razzismo leghista può aver confuso le spontanee parole di affetto con espressioni discriminatorie».
Allora è intervenuto il governatore della Sicilia, Totò Cuffaro. Forse sè sentito escluso, perché la first lady ha citato solo Napoli, Roma e Bari.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.