A Lampedusa non c’è posto: immigrati trasferiti in hotel

da Roma

È accaduto tutto all'improvviso e in gran segreto. Una settimana fa un paio di pullman hanno trasferito nel comune di Trevi nel Lazio, circa 100 immigrati sbarcati clandestinamente a Lampedusa ma che hanno chiesto asilo come «rifugiati politici». In attesa di accertare se abbiano diritto rimanere, sono stati ospitati nel piccolo albergo «Il Caminetto», che per il solo affitto riceve 18mila euro al mese. Nessuno dei circa 500 residenti era stato informato dello «sbarco terrestre», avvenuto per iniziativa congiunta di ministero dell'Interno, regione Lazio, prefettura di Frosinone, Confraternita del Ss. Sacramento e sindaco, Silvio Grazioli, a capo di una lista civica di sinistra.
In paese è scoppiata la rivolta: intanto si fa notare che una disposizione di legge limita la presenza di soggetti con lo status di «rifugiati politici» in percentuale sul numero dei residenti, numero sicuramente ed ampiamente superato, in un paese così piccolo, con l'imminente arrivo di altri 80 immigrati che sarebbero sistemati presso lo stesso hotel.
Dopo un breve periodo di quarantena, per effetto di una vaccinazione preventiva, gli extracomunitari del primo gruppo (meno cinque, subito datisi alla fuga) sono di giorno in libera uscita per le strade di Trevi, dove di notte la locale stazione dei carabinieri, otto uomini in totale, assicura una ronda di controllo. I 100 africani, tutti uomini giovani (non c'è alcun nucleo familiare), i più di origini somale ed eritree, beneficiano anche di un'assistenza sanitaria (grazie a loro è stato finalmente aperto a Trevi un presidio medico, sempre richiesto dagli abitanti e mai concesso) ed educativa, con insegnanti di italiano (gli interpreti sono somali), educatori e psicologi, del vitto a cura dell’Arciconfraternita del Ss. Sacramento e di un modesto «argent de poche» per le piccole spese.
Il sindaco di Fiuggi, tra i primi ad essere stato contattato per ospitare gli immigrati, si era decisamente opposto, temendo gravi ricadute sul turismo termale, imitato dal sindaco di Arcinazzo Romano, nel cui comune sarebbero disponibili, fanno rilevare gli abitanti di Trevi, strutture poco distanti e forse più idonee ad affrontare situazioni di emergenza, qual è quella degli immigrati, come il convento dei Salesiani (con una capacità di 200 persone) e il residence per anziani «Rsa» (per altre 150).
Ora in paese la tensione è alta. Si temono addirittura nuovi arrivi dopo l’ondata di sbarchi dei giorni scorsi a Lampedusa. Anche ieri, nonostante le pessime condizioni del mare, Marina militare e Guardia costiera hanno soccorso oltre 400 clandestini.
La nave della Marina militare Sirio, ha recuperato tre barconi in difficoltà con complessive 143 persone a bordo a ridosso dell’isola. Altri 271 clandestini, fra i quali donne e bambini, sono arrivati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi da unità della Capitaneria di Porto.

In contemporanea è partito il ponte aereo che consentirà al centro di accoglienza dell’isola di ridurre il numero delle presenze di immigrati, portandolo a circa mille.
Nella notte altri migranti, tra cui due donne, erano stati bloccati subito dopo aver toccato terra a Cala Francese.

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