Roma

L'appello di una madre: «Pene più severe per i killer della strada»

Un'insegnante di Ferentino si appella al ministro Alfano affinché si arrivi ad un inasprimento della legislazione in materia. Il giovane che le ha ucciso il figlio sulla Roma-Fiumicino è stato condannato a due anni: «Troppo pochi». Difficoltà per trovare una tomba

Un figlio morto in un incidente stradale, una condanna che considera troppo mite per l'automobilista killer e un'amministrazione comunale che non l'aiuta a trovare una tomba al ragazzo. È il dramma di una mamma di Ferentino, in provincia di Frosinone, che ha smesso di vivere due anni fa, quando una macchina ha preso in pieno quella del suo ragazzo, ferma sulla corsia di emergenza della Roma-Fiumicino. Matteo Pro, 29 anni, aveva appena finito il suo turno di lavoro all'Alitalia, dove lavorava come ingegnere. Il giovane che era al volante dell'auto investitrice è stato condannato lo scorso marzo dal Tribunale di Civitavecchia a due anni con la sospensione condizionale della pena. Una sentenza che ha fatto cadere di nuovo nello sconforto la famiglia di Matteo. Carla Cellitti, la mamma del ragazzo, un'insegnante di matematica molto conosciuta a Ferentino, non si dà pace per quella sentenza. La considera ingiusta. E fa un appello al ministro Angelino Alfano affinché le leggi in materia diventino più rigide. «I legislatori devono muoversi - dice - qui è una guerra. Soltanto a Ferentino c'è un'area del cimitero dove sono sepolti tantissimi ragazzi di 20 anni vittime di incidenti stradali. Mi chiedo come facciano i magistrati ad andare a dormire la sera dopo aver dato soltanto due anni ad una persona che correndo sulla corsia d'emergenza e senza assicurazione ha ucciso un giovane brillante di 29 anni, che aveva fatto tanti sacrifici per laurearsi. C'è bisogno di una riflessione che porti ad un innalzamento delle pene». Al dolore della perdita se n'è poi aggiunto un altro, legato alle difficoltà incontrate dalla signora Cellitti per dare degna sepoltura al figlio, momentaneamente ospitato nella tomba di amici di famiglia. «Il Comune di Ferentino è inadempiente - dice - non rispetta il regolamento cimiteriale. Sono due anni che aspetto, sono una madre disperata e non sono la sola in queste condizioni.

Ormai non posso più fare niente per mio figlio, vorrei almeno potergli dare una tomba».

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