"L'arte della gioia", storia di sofferenza italiana

Il film della Golino dal romanzo di Goliarda Sapienza

"L'arte della gioia", storia di sofferenza italiana
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«Vado a prendermi la gioia in ogni punto che la vita mi offre». A parlare è Modesta, una bambina che entra in un convento nell'entroterra siciliano ai primi del '900 e viene adottata dalle monache. Alle spalle ha una storia di povertà e sofferenze come molte delle novizie e delle suore.

Il viaggio all'interno di questo mondo opaco e oscuro è quello descritto da Goliarda Sapienza nel romanzo L'arte della gioia che arriva con lo stesso titolo prima al cinema e poi in tv. In sala sbarcherà il 30 maggio la prima parte e il 13 giugno la seconda. Sarà una maratona perché il film nasce come serie e, in questa forma, approderà poi su Sky. «L'unica casa adatta a questo lavoro» ha commentato Valeria Golino, regista delle sei puntate per il piccolo schermo, racchiuse in due maxi episodi per le sale.

E ieri ha presentato ufficialmente il primo episodio nella finestra dedicatale dal Festival di Cannes. Uno spazio solitamente riservato ad autori celebri chiamati a raccontare le loro carriere, e che la regista italiana ha invece ancorato all'attualità. Proprio nel giorno in cui Parthenope raggiunge il record di vendite internazionali che danno un peso e un'interpretazione del futuro probabile del titolo di Sorrentino, Valeria Golino pone all'attenzione straniera un'opera che proviene dalla cultura italiana. «È una storia che parla di sesso, vergogna, autodeterminazione femminile e anche tracotanza». Perché tutte le donne del convento hanno una storia alle spalle, desideri tramortiti e piegati, aspirazioni abortite e sofferenze pregresse. Tra loro ci sono due figure che non compaiono nel romanzo della Sapienza, cioè suor Ilaria e il guardiano. «Ci è venuto spontaneo inserirle come se in quelle pagine, toccanti e struggenti e che mi hanno molto turbata, ci fossero state da sempre» ha spiegato Valeria Golino, accompagnata da Jasmine Trinca e altri componenti del cast.

«Un femminismo maturo e civile, quello dell'autrice del libro. Una donna che non odia gli uomini ma difende la personalità femminile».

Poi la Golino assesta il colpo più inatteso. «Ho vissuto gli ultimi anni immersa in questa storia e in queste pagine e, ora che ho finito, ho ricevuto la proposta di Mario Martone per girare un film in cui sarò Goliarda Sapienza. Giochi beffardi del destino».

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