Maria Latella, direttore di «A»: quale sarà il destino del governo nel 2008?
«Se la domanda fosse posta a Romano Prodi neppure lui avrebbe una risposta certa. Al di là delle risposte ufficiali che lo stesso presidente del consiglio dà, in realtà cè unItalia sospesa tra le profezie di Berlusconi, che continua a dare date e caduta certa del governo, e le profezie di Prodi, che continua a far finta di niente. Non essendo né Prodi né Berlusconi... fino a qualche settimana fa pensavo che il governo avesse gli anni contati. Adesso non ne sono più tanto sicura».
Se Prodi cade si va alle urne o si forma un governo di larghe intese?
«Cè una parte della politica italiana che ha convenienza a rinviare le elezioni. Lesperienza di questi ultimi anni insegna però che le elezioni sono difficili da evitare. Sempre che le condizioni di confusione e incertezza rimangano quelle di adesso.
Si andrà al referendum o i partiti riusciranno a fare la riforma elettorale?
«È possibile che si vada al referendum».
Il centrodestra riuscirà a ritrovare la pace?
«Credo sia difficile. Almeno per quel che riguarda i rapporti tra una parte dellUdc e Berlusconi. Tra An e Forza Italia, forse il 2008 segnerà un riavvicinamento. Almeno queste sono le premesse».
Labbraccio Berlusconi-Veltroni è soltanto fantapolitica?
«No. Entrambi hanno le loro buone ragioni politiche per porre fine a una mancanza di dialogo tra avversari. In più credo che agli italiani importino veramente poco le schermaglie, le allusioni, le dietrologie. Se Berlusconi e Veltroni fossero davvero capaci non solo di parlare, ma di fare qualcosa di utile per il loro Paese, gran parte degli italiani ne sarebbero assolutamente soddisfatti».
Quale è il suo auspicio per il 2008?
«Il mio augurio è di trovare sui giornali del 31 dicembre del 2008 quello che ho letto sulla pagina del The Sunday Express, giornale indiano, questa mattina (ieri, ndr.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.