Lavori abusivi in corso: li fa il comune

Vico Equense (Napoli)Vico Equense viene considerata la porta della Costiera sorrentina, un territorio felice, lontano dai mille problemi che attanagliano il «resto» della provincia napoletana, come la disoccupazione, la violenza, la camorra, il traffico della droga. Eppure, in questo luogo incontaminato, distante anni luce dallo stress da città, è successa una cosa strana: due sere fa, la polizia del commissariato di Sorrento, ha messo i sigilli a un cantiere collocato sul Monte Faito, il cosiddetto «gigante verde» che fa parte della catena dei Monti Lattari, area protetta. La stranezza non sta nel cantiere «rigorosamente» abusivo ma nel fatto che ad averlo impiantato, senza avere chiesto alcuna autorizzazione, è stato proprio il Comune di Vico Equense.
Proprio cosi: sovrintendenza ai Beni paesaggistici ed Ente Parco, non hanno firmato alcuna autorizzazione che desse il via libera ai lavori voluti dall'amministrazione comunale. Inevitabile i sigilli a quell'area da mille metri quadrati, destinati a ospitare le sagre della zona, apposti la sera di giovedì dalla polizia giudiziaria su ordine della Procura di Torre Annunziata. Gli stessi inquirenti hanno concesso l'utilizzo dell'area (ma senza che avvenga una benché minima modifica dei luoghi) per tutta la durata di una sagra già da tempo organizzata. Il sindaco, Gennaro Cinque, è stato nominato custode giudiziario dell'area. L'indagine della Procura di Torre Annunziata, è appena agli inizi: per il momento non sono state emesse informazioni di garanzia.
Soddisfatto alla notizia del sequestro del cantiere, l'architetto - studioso della storia della penisola sorrentina, Antonio Irlando, autore del libro Vico Equense che bellezza. «Si è finalmente arrestata un'opera di devastazione di un patrimonio naturalistico di straordinaria bellezza».
La vicenda del Monte Faito pare un pasticciaccio bipartisan: se il Comune di Vico Equense, è a guida centrodestra, i ventunomila euro sono stati stanziati dall'allora presidente della Provincia di Napoli, il verdissimo Dino Di Palma, insediato per cinque anni sulla poltrona di numero uno, dall'ex leader Alfonso Pecoraro Scanio.
Il primo round di questa guerra all'abusivismo è stata vinto dagli ambientalisti del Wwf e dal consigliere regionale, Antonio Scala, intervenuto con una interrogazione. A dire il vero, gli ambientalisti, oltre alla battaglia contro il cantiere abusivo, hanno anche denunciato l'abbattimento di un numero non precisato di alberi secolari, castagni per la precisione.

Tagliati perché malati secondo quanto trapelato dall'amministrazione comunale. Ironici gli ambientalisti del Wwf che hanno definito il sindaco Cinque un «improvvisato direttore dei lavori onnipresente mentre gli operai lavoravano alacremente già dalle 4 del mattino».

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