"La Borsa è una delle ricchezze del nostro sistema". Mentre voci vicine al governo parlano di una possibile riduzione del carico fiscale per i contribuenti italiani, il presidente del Consiglio Mario Monti incontra i big della finanza italiana per fare il punto sulle misure che l'esecutivo intende mettere in campo e rilancia l'importanza dei mercati per far fronte alla crisi economica. Non a caso il tour del Professore a Piazza Affari arriva a pochi giorni di distanza dalla visita di settimana scorsa a Wall Street. Ed è proprio nel tempio della finanza italiana che il premier ha allontanato lo spauracchio della manovra bis e ha rilanciato il lavoro dell'esecutivo sulla riforma del mercato del lavoro proprio mentre il ministro del Welfare Elsa Fornero incontrava le parti sociali.
Nella sede della Borsa a Palazzo Mezzanotte Monti ha incontrato, insieme al viceministro all’Economia Vittorio Grilli, il gotha della finanza e dell’imprenditoria italiana. Un incontro "ristretto" con una ventina tra i big dell’economia del Belpaese. A loro il Professore ha ricordato che l'importanza (e il valore) di avere un numero più alto di imprese quotate su Piazza Affari e ha garantito l'impegno del governo a diminuire la pressione fiscale sui contribuenti onesti attraverso la lotta all'evasione. Il punto d'arrivo di Monti resta, comunque, il rilancio dell'economia italiana. Pur sapendo che al più tardi a marzo del 2013 il governo dei professori finirà il proprio mandato, il premier non arretra di un passo sulle riforme strutturali che ha già messo in cantiere e che vuole portare a termine al più presto. In particolar modo su quello che è un pilastro della cosiddetta "fase 2": la riforma del lavoro. Monti non ha dubbi: entro fine marzo il provvedimento si farà, che ci sia o no l'accordo con i sindacati. Il Professore non si lascia intimidire: "Si possono fare riforme in Italia e la gente e in grado di capire". Sulla stessa linea anche la leader della Confindustria Emma Marcegaglia che preme perché il governo trovi la quadra entro fine marzo: "È giusto sentire le parti, dopo di che non ho nulla in contrario se ad un certo punto il governo vada avanti e presenti la riforma".
Per il momento si va avanti a trattare. Questa mattina la Fornero ha spiegato che la riforma degli ammortizzatori sociali non potrà partire prima dell’autunno del 2013. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha subito fatto presente che il problema essenziale resta il reperimento delle risorse: "Se vogliamo costruire un sistema di ammortizzatori sociali universale servono risorse". Secondo la Marcegaglia, per almeno due anni è importante non modificare gli ammortizzatori: "Cambiarli in un momento così difficile rischia di creare danni ai lavoratori".
Tra le misure al vaglio della Fornero ci sarebbe anche la possibilità di istituire un nuovo sussidio di disoccupazione che andrebbe sostituire tutte le indennità esistenti dopo la perdita del posto di lavoro (disoccupazione ordinaria, con requisiti ridotti, mobilità). L'esecutivo e le parti sociali torneranno a confrontarsi giovedì prossimo e il primo marzo. Al centro dei prossimi tavoli ci sarà proprio la flessibilità, un tema che non piace molto ai sindacati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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