Milano - Due anni di carcere per aggiotaggio. Il presidente della Lazio Calcio, Claudio Lotito, è stato condannato dai giudici della seconda sezione del tribunale di Milano per aggiotaggio e ostacolo alla Consob in relazione a un’operazione sui titoli azionari della società calcistica del 2005. Con le stesse accuse è stato condannato anche l’imprenditore Roberto Mezzaroma a un anno e otto mesi.
Le accuse Secondo l’accusa, il costruttore avrebbe acquistato il 30 giugno 2005, un pacchetto del 14,6% di azioni della Lazio, per conto dell’attuale presidente del club biancoceleste. Attraverso questa interposizione, che avrebbe tratto in inganno il mercato, Lotito avrebbe evitato di entrare in possesso del 30% delle azioni della società, percentuale che costringe al lancio di un’Opa. Il tribunale ha concesso le attenuanti generiche sia a Lotito sia a Mezzaroma.
Pena più severa della richiesta Il pm aveva chiesto 20 mesi per Lotito e 16 per Mezzaroma. I giudici hanno deciso per pene più severe rispetto alle richieste dell’accusa. Si tratta del primo processo della storia giudiziaria italiana in cui viene contestato l’ostacolo alla Consob dove, nello stesso tempo, l'organismo di vigilanza sulla Borsa non si è mai costituito parte civile.
Le difese I difensori dei due, gli avvocati Gian Michele Gentile e Matteo Uslenghi dopo la lettura del dispositivo hanno dichiarato: "Siamo meravigliati e confidiamo che la corte d’appello voglia restituire il processo al giudice naturale che è a Roma e riconosca l’inesistenza delle accuse
contestate". Le difese poco prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio avevano di nuovo chiesto il trasferimento del processo nella Capitale. Tale istanza era già stata respinta dal tribunale l’anno scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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