Roma

Lazio, carica Rossi: «Riprendiamoci l’Olimpico»

Emiliano Leonardi

Fra le cronache della Ss Lazio stavolta non possiamo non annotare la corrosione degli affetti, immortalata dalla disaffezione di una frangia della tifoseria che ha abbandonato nel corso degli ultimi sei anni gli spalti dell’Olimpico.
Dalla stagione 1999/2000 a oggi le statistiche evidenziano infatti la perdita di 360mila spettatori, senza dimenticare che gli abbonati quest’anno hanno scavalcato a malapena quota 12mila. Significa che altri seimila fedelissimi hanno rinunciato allo stadio: in pratica, ogni tre tifosi della stagione 2005/2006, uno ha deciso di restare a casa. L’emorragia del tifo pare inarrestabile, pure se il gotha dirigenziale auspica che l’idea acchiappa-fan inaugurata con Lazio-Udinese (ogni abbonato può portare due amici a vedere la partita abbattendo i costi del biglietto) possa rigenerare l’affollamento alle pendici di Monte Mario. Ma sarà difficile raggiungere i dati di pochi anni fa, pur considerando le stagioni in cui il calo degli spettatori era già cominciato.
Spalti vuoti e squadre in crisi, stavolta la sfida contro i friulani rischia perfino di passare alla storia come il derby degli sfigati, con l’ultimo mese delle due formazioni disputato in perfetta media retrocessione. Due punti conquistati e un gol segnato nelle ultime quattro partite per i bianconeri, il nulla nelle due recenti gare giocate in casa contro la Roma e a Livorno. E qui prendiamo nota pure di un crollo in fotocopia a quello laziale, cominciato dopo l’esaltante vittoria in trasferta a Parma (0-3), mentre ricordiamo che la caduta libera di Oddo e dei suoi fratelli è partita dopo il poker rifilato a domicilio al Torino. Per questo Delio Rossi decide di rompere gli indugi e caricare a dovere i suoi e l’ambiente: «Riprendiamoci l’Olimpico con una prestazione all’altezza - esordisce -. L’anno scorso in casa abbiamo fatto molti punti e ora dobbiamo sfoderare una prestazione grintosa». Di fronte ci sarà l’Udinese: «Credo che come rosa si equivalga alla Lazio. Ho un grande rispetto dei friulani, ma temo soprattutto la mia squadra».
Per Rossi comunque quella di oggi pomeriggio non è una gara già decisiva: «Sento parlare di ultima spiaggia ma mancano ancora 28 partite. C’è tempo, adesso siamo a metà del guado, basterebbe un risultato positivo per passare oltre. Mi dispiace aver buttato via due punti che ci avrebbero portato nella parte sinistra della classifica nel gruppo delle squadre che lottano per la coppa Uefa».
Il tecnico di Rimini, che punta sul ritorno di Ledesma dopo la giornata di squalifica, ripeterà l’esperimento a rombo di Empoli, col ventitreenne Quadri inserito dietro le punte, mentre Mutarelli e Mauri (altro ex) agiranno sulle fasce. In difesa Stendardo sostituirà Cribari al fianco di Siviglia, con gli esterni Oddo e Zauri sulle corsie. Poi il reparto avanzato, dove questa volta le alternative non mancano, con Rocchi che potrebbe essere affiancato da Makinwa. A loro è affidato il compito di risolvere almeno la questione-gol all’Olimpico: quest’anno nei quattro impegni interni la Lazio ha segnato due reti contro Palermo e Atalanta, appena una in più del Chievo ma soprattutto sette in meno rispetto allo scorso inizio di campionato. Una miseria per chi sogna la rincorsa alla zona Uefa. Insomma è ora di passare ai fatti.

In attesa dell’ennesimo controllo della Covisoc, che avverrà domani.

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