A pioggia o a grappoli non fa differenza. Quello che conta e che dovrebbe far drizzare le antenne ai cittadini laziali, è che la moda delle consulenze esterne sta prendendo sempre più piede nelle amministrazioni pubbliche della nostra regione. Basta fare un rapido giro sul sito del ministero per la pubblica amministrazione e linnovazione per rendersene conto. Dalla tabella sugli incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni, relativa al 2008 ma con i dati comunicati dalle amministrazioni pubbliche aggiornati al 12 gennaio 2010, il Lazio ne esce con le ossa rotte. Il numero di incarichi sale dai 21.535 del 2007 ai 25.728 del 2008, esattamente il 19,47 per cento in più. Per quanto concerne le retribuzioni, subiscono un vertiginoso aumento del 25,29 per cento, passando da 127 milioni e rotti a più di 159 milioni. Qualche bacchettata va alle amministrazioni che non hanno fornito alcuna comunicazione. Come le Asl Rm/B, Rm/F, Rm/G, quelle di Latina e Frosinone, il San Filippo Neri e il San Giovanni Addolorata e via dicendo.
Quello che colpisce però, oltre alle cifre nude e crude, è la particolarità di alcune assegnazioni e di certi compensi. A destare curiosità è, per esempio, lincarico affidato dal consiglio regionale a Valerio Bugli, per un periodo di quasi 7 mesi - dal 10 marzo al 31 marzo 2008 - con una retribuzione di 33 mila euro per «lesame delle tematiche e degli argomenti dei lavori della commissione speciale». Come se i componenti della commissione non fossero capaci di farlo da soli. Il collegio degli esperti, organo di supporto alla giunta regionale, in quanto ad incarichi esterni, assolutamente ben retribuiti, non è secondo a nessuno. A partire dal presidente Regino Brachetti, che per poco più di un triennio - per lesattezza dal 17 marzo 2007 al 30 giugno 2010 - si intasca la bellezza di 204 mila euro, per un compenso annuo lordo pari a 68 mila euro. Anche i «componenti» del collegio non se la passano maluccio. Per unattività di consulenza legale, a Pierluigi Severi la Regione infatti elargisce complessivamente, per poco meno di un triennio - dal 30 ottobre 2007 al 30 giugno 2010, un compenso di 170 mila euro. Pierluigi Regoli può vantare un piccolo record: quello di vedersi assegnata una consulenza dietro laltra. Dopo essere stato, infatti, nominato consulente tecnico in materia di promozione del territorio dallassessorato regionale alla cultura, spettacolo e sport, con un compenso di 50 mila euro per un anno esatto - dal 15 ottobre 2007 al 15 ottobre 2008 - ha potuto godere di unaltra nomina, opera dello stesso assessorato, in qualità di consulenza legale, dietro retribuzione di altri 50 mila euro, trascorsi meno di quindici giorni dal precedente incarico. Stessa identica sorte, anche se larco temporale è più ampio, è toccata a Fabio Marchetti che ha vissuto il medesimo iter: nominato «consulente tecnico» dallassessorato regionale alla piccola e media impresa, commercio e artigianato, per un anno esatto - dal 30 luglio 2007 al 30 luglio 2008, dietro compenso di 50 mila euro, si è visto assegnare, a partire dal 29 ottobre 2008 fino al 29 ottobre 2009, con identica retribuzione, il ruolo di «consulente legale».
Anche la Provincia di Roma non è immune da questo fastidioso, per le tasche dei cittadini, virus delle consulenze. Se andiamo poi ad analizzare alcuni incarichi un po stravaganti, come quello assegnato a Umberto Gentiloni Silveri che per «lo studio e la ricerca sulla valorizzazione delle radici e delle esperienze storiche presenti nel territorio di competenza» incassa una somma pari a 130 mila euro, spalmata in 4 anni, si pone il dubbio della necessità reale di qualche specifica poltrona.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.