Lazio, una notte da grande contro il Real si gusta l’Europa

I romani sperano di recuperare Rocchi: «Può farcela solo perché giochiamo col Madrid»

da Roma

Il suo fatturato è sei volte quello della Lazio (e più di un terzo arriva dal marketing), il monte ingaggi è il quadruplo di quello del club di Lotito. Per non parlare della sua storia europea. A Roma è sbarcato il colosso Real Madrid, roba da togliere il fiato agli avversari, molti dei quali debuttanti in Champions. «Era un sogno che avevo già da bambino, giocare contro il Real», confessa Delio Rossi che chiede ai suoi «la partita perfetta, nella testa e nelle gambe».
Ma c’è chi è emozionato nonostante abbia alle spalle tantissime partite internazionali: è Fabio Cannavaro, l’unico italiano a vestire la camiseta blanca. «È sempre bello giocare in Italia», la frase del capitano della Nazionale - alla prima da «straniero» nel nostro paese - dopo essere atterrato a Fiumicino con il volo del nuovo MD 83 battezzato «La Saeta» e griffato Real. Sull’aereo viaggerà gratis la delegazione madridista, gli altri posti saranno assegnati con un abbonamento dal costo di 65.000 euro l’anno, che include sistemazione nello stesso albergo della squadra e l’ingresso allo stadio (finora ne sono stati venduti 62 dei 69 disponibili). Ieri Cannavaro ha tra l’altro ricevuto il Collare d’Oro, il riconoscimento per aver vinto la coppa del mondo che non aveva ritirato l’anno scorso.
Lazio-Real Madrid mancava all’Olimpico dal 21 febbraio 2001, all’epoca di Cragnotti e i biancocelesti erano protagonisti in Italia e in Europa. Finì 2-2, un risultato sul quale stasera i tifosi laziali firmerebbero ad occhi chiusi. Non Delio Rossi che incita i suoi: «Giochiamocela senza paura, anche nei duelli uomo contro uomo. Non voglio rimpianti, usiamo le nostre armi senza stare troppo a pensare. Prima abbiamo voluto la bicicletta, adesso dobbiamo pedalare». Rispetto, dunque, non timore per il blasonato avversario. «Del quale ammiro Raul - sottolinea il tecnico -. È un leader silenzioso, mi ha sempre affascinato perchè incarna quei valori che ho sempre amato nello sport». Elogi graditi dallo spagnolo che prima della rifinitura all’Olimpico gli risponde: «Mi piacerebbe conoscerlo, lo stimo come allenatore e me l’hanno dipinto come una persona ricca di valori importanti. La Lazio non ha grandi individualità, ma un bel collettivo. E considerando che esordisce in casa contro il Real, darà il massimo per crearci problemi».
Il grande ritorno meritava uno stadio pieno e così sarà: sessantamila i biglietti venduti, un record nell’era Lotito. Delio Rossi sceglie il ritiro facoltativo per non accrescere la tensione della vigilia, stamane a Formello la rifinitura. E il provino decisivo per Rocchi, ancora fermo per l’infortunio alla caviglia. «Se non giocassimo con il Real, non potrebbe andare in campo - ammette Delio Rossi - ora c’è qualche possibilità che recuperi. Se Tommaso sarà in campo, vorrà dire che potrà farlo, non lo rischierò a tutti i costi anche per rispetto dei compagni di squadra».

Rocchi vuole esserci, per lui è un’occasione particolare: potrebbe sfidare il Real nel giorno in cui la figlia Camilla compirà un anno. Ultima curiosità: l’ex tecnico del Real Fabio Capello sarà l’opinionista Rai per il match dell’Olimpico.

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