La Lazio in testa con un poker mostra che Zarate non è un bluff

Se le grandi esordiscono con un passo falso, a parte la Juve, è il ceto medio del nostro calcio a movimentare la prima giornata, con un diluvio di gol. Aveva cominciato l’Udinese, 3-1 al Palermo sabato, il Torino stende la matricola Lecce con un netto 3-0. La copertina è tutta per la Lazio, che sommerge il Cagliari fuori casa con 4 reti, due di Mauro Zarate. E guadagna il primo posto in classifica per differenza gol. Trascinatore è l’attaccante argentino al debutto. «È un giorno bellissimo», dice emozionato. E poi con la mente torna al rigore del pareggio: «Era difficile batterlo, Pandev me lo ha ceduto, io sono andato deciso. Mi sono sbloccato, il secondo è venuto più facile. Il Cagliari ha giocato meglio nel primo tempo, poi siamo venuti fuori noi». I tifosi biancocelesti temevano che ripetesse il bluff del fratello maggiore Sergio, che ora gli fa da procuratore: 15 anni fa all’Ancona chiuse con 2 gol in 11 presenze, in A. Mauro l’ha già eguagliato, è chiaro che farà meglio.
Angelo Crialesi, 50 anni, ex attaccante di Catania e Como, era in panchina al posto di Delio Rossi, squalificato: «Nel primo tempo il Cagliari ci ha creato grosse difficoltà, con il pressing ci ha impedito di ragionare.

Non mi sarei aspettato un risultato tanto largo». Mortificante per Massimiliano Allegri, 41 anni, al debutto in A senza essere passato dalla B, conquistata con il Sassuolo. Un suicidio di Cellino rinunciare a Ballardini.

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