La Lega: «Insulti e vandali non ci fermeranno»

La Lega: «Insulti e vandali non ci fermeranno»

«Non sono certo questi atti intimidatori che ci fermeranno»: è amareggiato, ma anche molto risoluto l’onorevole Edoardo Rixi, presidente provinciale della Lega Nord, all’indomani della scoperta dell’atto vandalico - sterco di cavallo scaricato davanti alla sede del Carroccio in via Napoli, con il corredo di scritte offensive - messo a segno nel corso di un raid notturno da ignoti. La reazione degli esponenti leghisti è ferma, a cominciare da quella del segretario regionale Francesco Bruzzone che si dice disposto a «dormire su una branda, per presidiare i locali». Ed è ancora Rixi a commentare: «Non è certamente un caso che sia stata presa di mira la sede della Lega in via Napoli, al Lagaccio, soprannominata sede "anti-moschea" per la sua vicinanza al luogo in cui il sindaco Vincenzi vorrebbe edificare il maxitempio islamico a Genova. Del resto - aggiunge il segretario provinciale - sulla montagna di letame erano affissi due cartelli con insulti pesanti contro i nostri militanti».
A giudizio dei vertici liguri del Carroccio, si tratta comunque di atti intimidatori molto gravi che dimostrano la scarsa tolleranza di chi vuole la moschea: «Dispiace solo che chi non è d'accordo con le nostre battaglie si sottragga a un confronto democratico e invece preferisca nascondersi dietro una montagna di letame. Andremo avanti nella nostra battaglia - insiste l’onorevole Rixi - per fermare questo progetto, e continueremo a stare accanto ai cittadini del quartiere che al recente referendum hanno votato in più di cinquemila per dire no alla moschea». Sabato, nello stesso quartiere del Lagaccio, si era tenuta una festa islamica nei giardini vicino a via Napoli. «Il grave fatto di intolleranza ai danni della nostra sede è avvenuto proprio dopo questa festa» rimarca Rixi. E conclude: «Forse è il caso che tutte le forze politiche e sociali condannino questi atti antidemocratici di intimidazione.

Per assicurare un maggior controllo del territorio, come parlamentare, presenterò anche una interrogazione nelle prossime settimane per sapere come sia possibile che il centro sociale Terra di Nessuno occupi abusivamente una costruzione in una zona ove viene abitualmente coltivata marjuana».

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