Bocciate le larghe intese, Maroni non crede nemmeno a una maggioranza alternativa. E rovescia la tesi di chi - ancora una volta Casini - auspica un governo di responsabilità. «Mettiamo che 14 dicembre il governo perda e che le opposizioni abbiano 317 voti: si formerebbe un governo con finiani ex Pdl, Udc, Di Pietro e Bersani. Un governo del genere alla prima manovra in Parlamento va sotto subito, durerebbe una settimana». Uno scenario molto più instabile rispetto alle elezioni: «Nel giro di 80 giorni dallo scioglimento delle Camere si potrebbe avere un nuovo governo. Il valore supremo non è finire la legislatura, ma un governo stabile che governi. Non penso che le elezioni sarebbero una perdita di tempo e che possano aggravare la crisi economica, invece lo sarebbe un governo debole che va avanti a maggioranze variabili: è un suicidio. In tempi rapidi, se non c’è una maggioranza, si torni al voto con una nuova maggioranza».
L’indicazione «governo Berlusconi o elezioni» viene da Umberto Bossi. «Il 14 vedremo cosa succederà. Se Berlusconi va sotto, noi già abbiamo detto che le elezioni ci sembrano la soluzione migliore. Per il momento pensiamo a lavorare, perché il Paese ne ha bisogno», spiegavano ieri ambienti leghisti. La priorità del Carroccio è il federalismo e il partito di Bossi non crede che altre maggioranze, in particolare quelle che comprendano centristi e finiani, possano realizzarlo.
AnS
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.