da Roma
Slitta al «dopo Finanziaria» lesame della legge sul risparmio alla Camera: un ritardo che mette in pericolo lapprovazione stessa del provvedimento, atteso da oltre due anni. Il calendario di Montecitorio prevede il voto in aula sulla Finanziaria fra il 14 e il 20 dicembre. La pausa natalizia impedirà che il ddl risparmio venga esaminato sino alla ripresa dei lavori, a metà gennaio 2006, quando dovrà essere calendarizzato. Lunica alternativa, a questo punto, è la fiducia sul provvedimento sia alla Camera che, successivamente, al Senato qualora fossero introdotte delle modifiche al testo.
Durante la riunione della conferenza dei capigruppo, che ha deciso lo slittamento, il presidente della Camera Pierferdinando Casini ha chiesto inutilmente una deroga per far esaminare insieme Finanziaria e legge sul risparmio. Il capogruppo Ds Luciano Violante ha risposto «no», condannando il provvedimento a un pericolosissimo rinvio.
Da parte sua, il governo non ha ancora deciso se modificare il testo approvato a Palazzo Madama, che introduce - fra laltro - il mandato a termine per il governatore di Bankitalia e la modifica dellassetto proprietario della nostra banca centrale. Su questultimo punto, la Bce ha chiesto una modifica che rafforzi lautonomia di via Nazionale. Sempre da Francoforte è giunta la richiesta di una gestione maggiormente collegiale dellistituto centrale. Senza modifiche, ha detto il componente italiano del board Lorenzo Bini Smaghi, la Bce ricorrerà alla Corte di giustizia europea contro la riforma. E resta sempre sullo sfondo la controversia nella valutazione delle quote, oggi in mano ad alcune importanti banche, da Intesa in giù. La valutazione inserita nel testo del provvedimento (800 milioni) è lontanissima dal fair value stimato dalle banche.
Spetta ora al governo decidere il da farsi.
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