Leucio

Storia e leggenda si mischiano nella tradizione su questo santo. Pare si chiamasse Euprescio, figlio dei cristiani Eudecio ed Eufrodisia e nato ad Alessandria forse nel III secolo. Era piccolo quando il padre, mentre pregava, udì una voce celeste che gli disse di mutare il nome del figlio in Leucio, perché sarebbe stato un portatore di luce. Ma la voce fu udita anche dal mago Zerea, che sostenne di esserne il vero destinatario. Ne seguì un’ordalia, in cui Leucio passò indenne tra le fiamme ed ebbe ragione del suo avversario. Ma probabilmente le cose stanno così: Euprescio, morta la madre, entrò insieme al padre in monastero sotto l’abate Niceta e prese il nome di Leucio. Fu ordinato sacerdote e divenne, col tempo, abate a sua volta. Dopo qualche anno abbandonò la carica e si diede alla predicazione itinerante. A un certo punto il popolo lo acclamò vescovo di Alessandria. Scoppiata la persecuzione, il prefetto Saturnino non ebbe tempo di applicarla perché venne ucciso. Ma ormai le cose si mettevano male e Leucio consacrò clandestinamente Severo al suo posto, poi si mise in salvo. Partì per nave con due suoi diaconi e altri cinque discepoli. Il gruppo sbarcò a Brindisi, dove la predicazione di Leucio convertì molti. Uno di questi era il tribuno Armaleone, che fu chiamato a giustificarsi dal prefetto Antioco. Il prefetto si incuriosì e convocò Leucio, al quale chiese di mostrare la superiorità del suo Dio facendo piovere (erano due, ormai, gli anni di siccità). Leucio pregò e piovve.

Il prefetto sospese la persecuzione e Leucio divenne vescovo di Brindisi (ne è il protettore).

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