Finalmente l'hanno capito e l'hanno scritto. Hanno lasciato alla nuova Juve il termpo  sufficiente per costruire qualcosa che somigli molto da vicino a una squadra di calcio ben  organizzata e finalmente qualche risultato è venuto alla luce. Resistere a San Siro sotto i  colpi di maglio dell'armata interista, non è impresa di poco conto. Resistere con personalità e  smalto, riuscendo nell'intento di costruire qualche buona palla-gol, con Krasic e poi con  Quagliarella, è un successo riconosciuto dal pubblico di fede juventina oltre che dalla critica.
  Finalmente, bisogna aggiungere. Perchè il lavoro, paziente di Gigi Delneri, è stato fin qui  scandito da scarsa fiducia e da molte censure riservate al suo modello di gioco, il 4-4-2,  considerato inadatto o insufficiente. Niente si può improvvisare. Ancor meno una squadra di  calcio che ha cambiato tutto: dallo staff medico per finire alle segretarie, al presidente, al  dg, all'allenatore, ai metodi di allenamento, ai carichi di lavoro. C'è bisogno di tempo. E di  tempo a disposizione, specie nelle prime settimane della stagione, non c'è visto che il  calendario è stritolato da campionato e coppe. 
 Anche a Milanello Allegri ha cominciato a vedere la luce di qualche esibizione positiva allo  scadere del secondo mese di lavoro, dopo aver seminato una intensa preparazione fisica. A Parma  si è visto gioco abbinato al successo esterno, il secondo consecutivo: ecco l'ultimo difetto da  colmare in casa rossonera, la continuità.
 Persino il primato della Lazio è arrivato in cima a un saggio allestimento del nuovo  schieramento dopo aver concesso al tecnico, Edy Reja, il tempo usfficiente per inserire i nuovi,  Hernanes tra tutti, e collaudare un modulo più confacente alle carattertistiche del gruppo. solo  Zarate continua a ritardare l'inserimento ma è un problema che riguarda semmai l'argentino,  involuto sempre e troppo narciso per riuscire a sfondare da queste parti.
 Ultimo esempio è il Palermo di Delio Rossi e di Pastore. Zamparini, il presidente, è un tipo  incapace di esercitare la virtù della pazienza. Ha voglia di vincere sempre e quando non succede  ha due obiettivi fissi, l'arbitro o il tecnico.
La lezione della Juve vale per tutti: senza pazienza nel calcio non si sfonda
Dopo il pari di San Siro riconosciuto finalmente il lavoro paziente e profondo di Delneri. Solo il tempoi può consentire ad Allegri di ottenere risultati col Milan o a Reja di portare la Lazio in vetta al campionato e a Delio Rossi di fare del Palermo una squadra degna della Champions
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