Proseguono le lezioni di Storia organizzate dalla Fondazione Edoardo Garrone al Ducale, domani alle 21 nel salone del Maggior Consiglio. Domani si parla dell«Assassinio di Guido Rossa e le Brigate Rosse» con Giovanni Bianconi, inviato del «Corriere della Sera».
La mattina del 24 gennaio 1979 le Brigate Rosse uccidono Guido Rossa, operaio dellItalsider, rappresentante sindacale della Fiom-Cgil iscritto al Partito comunista italiano, «colpevole» di aver fatto la spia denunciando un suo compagno di fabbrica, sospetto fiancheggiatore delle Br. Attraverso questo omicidio si può leggere la storia precedente e quella successiva delle Brigate Rosse, la principale formazione del panorama eversivo italiano, di cui la città di Genova rappresenta un crocevia importante. È qui che avviene il primo sequestro di persona (giudice Sossi, 1974), il primo omicidio deliberato (procuratore generale Coco, 1976), poi il delitto Rossa e in seguito (marzo 1980) luccisione di quattro brigatisti nel covo di via Fracchia che, come scrisse Walter Tobagi, fa «dissolvere il mito dellimprendibile colonna genovese, nucleo dacciaio delle Br».
Il prossimo appuntamento, il 14 febbrario sarà con «1987 Siri, Batini e DAlessandro: la pace in porto» con Stefano Termanini Dean of Academic Affairs e docente presso la St. John International University.
Nel marzo 1987, quando la conflittualità allinterno del porto di Genova sembra aver raggiunto lapice, lanziano cardinale Giuseppe Siri prende posizione. Lo fa a suo modo, direttamente. Intorno allo stesso tavolo fa sedere Paride Batini, il console della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie, e il presidente dellAutorità portuale Roberto DAlessandro.
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