Libano, sfiorato lo scontro israelo-francese

Parigi: «Un jet ha mirato ai nostri soldati e loro stavano per sparargli»

Alberto Toscano

da Parigi

«Siamo stati a due soli secondi da un incidente gravissimo. La catastrofe è stata evitata d'un soffio», spiega la ministra francese della Difesa, signora Michèle Alliot-Marie, nell'illustrare dalla tribuna dell'Assemblea nazionale (con tono particolarmente solenne) un avvenimento verificatosi il 31 ottobre, ma la cui reale portata è stata resa nota solo ieri dalle fonti ufficiali di Parigi. Secondo la grintosa ministra, l'aviazione israeliana avrebbe assunto atteggiamenti «provocatori» e «minacciosi» nei confronti sia di navi militari francesi e tedesche al largo della costa libanese sia rispetto a una unità di terra dei Caschi blu francesi dell'Unifil.
In particolare un caccia F-15 con la stella di David avrebbe sorvolato a bassa quota «in assetto d'attacco» una postazione francese a Deir Kifa, nel Libano meridionale. A quel punto - sempre secondo Michèle Alliot-Marie - i militari francesi sarebbero stati nel loro pieno diritto di reagire sulla base della legittima difesa» sparando sul velivolo israeliano. Però non lo hanno fatto e alla fine tutto si è risolto in un incidente diplomatico e in una polemica politica, le cui conseguenze si vedranno solo nelle prossime settimane.
L'incidente diplomatico è andato in scena ieri mattina al Quai d'Orsay, dove l'ambasciatore israeliano Daniel Shek è stato convocato dal ministro degli Esteri Philippe Douste-Blazy, che ha protestato vivacemente (concludendo con una sorta di «altrimenti ci arrabbiamo!») a causa del sistematico sorvolo del territorio libanese da parte di aerei israeliani, con evidenti mansioni di ricognizione. Si presume che l'ambasciatore abbia ribadito la posizione di Gerusalemme, secondo cui Israele deve vigilare di fronte al rischio gravissimo di un riarmo degli hezbollah libanesi in violazione delle risoluzioni votate dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Le ostilità della scorsa estate hanno dimostrato fino a che punto le forze irregolari di Hezbollah abbiano potuto armarsi tranquillamente e costruire un sistema di tunnel sotto gli occhi e sotto i piedi dei Caschi blu francesi. Adesso le forze dell'Onu in Libano meridionale sono state potenziate, ma il rischio che le armi siriane e iraniane riprendano a giungere agli hezbollah non può essere ignorato, circostanza che provoca l'attuale polemica politica franco-israeliana.


Comunque le fonti di Gerusalemme dicono di non avere notizia dell'incidente descritto ieri in Parlamento dalla titolare francese della Difesa e i sorvoli del territorio palestinese proseguono. Resta il peggioramento delle relazioni franco-israeliane.

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