Via libera con le astensioni di Capezzone e Cannavò Il premier elogia Tremonti

da Roma

Con un pathos decisamente inferiore a quello del Senato, la Camera ha confermato la fiducia al governo Prodi. È la quindicesima fiducia in nove mesi per il governo. I voti a favore sono stati 342, quelli contrari 253. Due gli astenuti, entrambi numericamente calcolati nella maggioranza: Daniele Capezzone, presidente radicale della commissione Attività produttiva e Salvatore Cannavò (nella foto) di Rifondazione. Quest’ultimo ha motivato la scelta di non partecipare al voto per la «sorda chiusura» del governo su Vicenza.
Al termine della votazione, Prodi ha alzato il pollice in segno di vittoria: «una bella votazione», ha commentato. Nel suo intervento di replica ha messo l’accento su come questo governo abbia favorito il risanamento economico.

Ma ha anche osservato: «Ho dato a Cesare quel che è di Cesare. O meglio, a Giulio quel che è di Giulio, visto che si trattava di Tremonti. Ma non c’è dubbio che sia sulla crescita sia sull’aggiustamento di bilancio, le nostre operazioni hanno avuto impatto positivo».

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