Da Libera a Ibrahimovic Ecco il derby dei dispetti

Cominciò Fraizzoli soffiando l’attaccante a Buticchi. Un anno fa Oriali beffò Braida: arrivando sullo svedese qualche ora prima

In principio fu Giacomo Libera, la genesi di tutti i dispetti e le ripicche tra Inter e Milan per quanto riguarda il calciomercato. E quello di Suazo rappresenta l’ultimo di una serie di «furti», storie di giocatori (ma anche di allenatori) che sembravano dover finire a una squadra, nel caso dell’honduregno l’Inter e che invece, in extremis, sono finiti sull’altra sponda del Naviglio, vedi Milan. Libera, nel Varese dei primi anni Settanta, faceva coppia con Egidio Calloni non ancora «sciagurato». Nel luglio 1975 il Milan ingaggiò Calloni e opzionò Libera con una scrittura privata tra Albino Buticchi, presidente rossonero e Guido Borghi, il signor Ignis, padre padrone dello sport varesino. La metà di Libera al Milan in cambio di mezzo De Vecchi e 200 milioni di lire. Galeotta fu però l’Inter di Fraizzoli, che rilanciò (800 milioni) e soffiò Libera ai cugini. Si scatenò un pandemonio perché Buticchi registrò di nascosto una conversazione in cui Borghi gli offriva 150 milioni per cancellare l’accordo e confidava che Fraizzoli gli aveva promesso tanti «soldi in nero» in Svizzera. Un grave infortunio al ginocchio, rottura dei legamenti e la sfrenata vita notturna (venne soprannominato il “Riva del Nephenta”), tarparono le ali a Libera che fu costretto a smettere dopo due fallimentari stagioni in nerazzurro.
Dopo anni di muro contro muro tra i rossonerazzurri, la storia si ripeté, ma a parti invertite nel giugno 1997. L’Inter aveva già preso accordi col Napoli per avere il difensore brasiliano del Napoli, André Cruz, ma un blitz del dg rossonero Ariedo Braida, costrinse il ds dei napoletani, Luigi Pavarese a cambiare idea e a dirottare Cruz al Milan. Lo scherzetto non piacque a Massimo Moratti, presidente nerazzurro che, sapendo dell’interesse del Milan per il tornante della Roma, Francesco Moriero, fece fuoco e fiamme e costrinse Sandro Mazzola, allora responsabile del mercato interista, a prendere a tutti i costi l’attaccante versando un bel pacchetto di miliardi ai giallorossi di Franco Sensi.
Tutto finito, direte voi? Niente affatto perché la querelle tra Milan e Inter è continuata, malgrado gli scambi tra i giocatori (sempre tecnicamente a favore dei rossoneri, basta ricordare Pirlo e Seedorf) ed è riesplosa nell’estate 2002. Motivo del contendere il laziale Alessandro Nesta, considerato il più forte difensore del mondo che Inter, Juventus e Milan inseguivano da mesi.

Dopo un balletto durato quasi tutta l’estate, il capitano laziale finì in rossonero nell’ultimo giorno del calciomercato. Un anno fa toccò a Ibrahimovic, andato a letto col pigiama rossonero, svegliarsi con quello nerazzurro. E ora il nuovo scherzetto a parti invertite si chiama Suazo.

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