Liberi tutti: la giustizia scarcera gli assassini

Nei prossimi sei mesi saranno fuori cinque killer come Erika e Omar del delitto di Novi Ligure, Gianni Guido, uno dei giovani del massacro del Circeo, Marco Furlan, protagonista di 15 assassinii con Wolfgang Abel e Ruggero Jucker, che uccise la fidanzata Alenya

Liberi tutti: la giustizia scarcera gli assassini

Milano - Liberi tutti. Può sembrare un gioco innocente, ma è la realtà delle carceri italiane. Che il sistema non funzioni lo si è capito anche nei giorni scorsi con l’ultimo ingresso eccellente: quello di Annamaria Franzoni. Era appena arrivata alla Dozza di Bologna e già gli esperti di turno discutevano sulla data di uscita e chiarivano che la condanna a 16 anni sarà in concreto molto, molto più breve. Indulto, liberazione anticipata, semilibertà, libertà condizionale, affidamento in prova ai servizi sociali: sono tante le frecce nell’arco del perdonismo. E gli elenchi di chi ha già un piede fuori vanno continuamente aggiornati.

Presto nella lista potrebbe essere inserito Ruggero Jucker, il giovane della Milano bene che nel luglio 2002 uccise e fece a pezzi la fidanzata Alenya. L’avevano condannato a 16 anni, proprio come la Franzoni. Sembrava che non avremmo più sentito parlare di lui a lungo, ma non è così. Il suo avvocato, il principe del foro Raffaele Della Valle, riporta il pallottoliere alla realtà: «Jucker ha già scontato sei anni, poi c’è un anno e mezzo guadagnato con la liberazione anticipata che cancella un quarto della pena per chi si comporta bene, poi c’è l’indulto che garantisce un bonus di tre anni». Insomma, anche se può apparire sconcertante, Jucker non ha scontato sei anni, ma di fatto quasi undici. Dunque ha un residuo pena, come si dice in gergo, di cinque anni, esattamente il limite per chiedere la libertà condizionale, ovvero, in soldoni, il ritorno a casa. «Deciderò nelle prossime settimane - spiega Della Valle - seguendo un certo percorso: prima, i permessi, poi, forse, la libertà condizionale».

Certo, il clima nel Paese non è dei più favorevoli, ma intanto la geografia dei detenuti «famosi» va continuamente riscritta. Da qualche settimana è fuori, con il salvagente dei servizi sociali, Marco Furlan, un nome che s’identifica con Ludwig e con una serie impressionante di 15 omicidi - 10 quelli attribuiti a Furlan - avvenuti fra il 77 e l’84 in Veneto. In quell’anno l’avevano ammanettato, nell’88 era uscito per decorrenza dei termini, l’avevano riacciuffato in Grecia il 17 maggio ’95. È di nuovo libero.

Com’è ai servizi sociali Gianni Guido, altro nome che calamita un tragedia nazionale: lo stupro e la strage del Circeo. Quella ragazza dal volto tumefatto che conserviamo in un angolo della memoria dal 1975. Guido era sparito, ma negli anni Novanta l’avevano rintracciato a Panama. A luglio 2006 era già in permesso, l’anno dopo era semilibero, ora ottiene l’affidamento ai servizi sociali e di fatto può archiviare la pena.

Presto la stessa uscita di sicurezza potrebbe essere oltrepassata da Erika e Omar, i fidanzati di Novi Ligure. Anche per loro, valgono le leggi dell’aritmetica giudiziaria e gli anni trascorsi in cella non coincidono con quelli già scontati per la legge: di fatto hanno già oltrepassato la bandierina che segna i due terzi della pena e sono a un passo dalla semilibertà. Anzi, Omar ci ha già provato, ma i giudici non hanno concesso il beneficio. E Erika? «Si vedrà», risponde l’avvocato Mario Boccassi. Strategie.

Le pene, anche quelle alte e altisonanti, di fatto si accorciano. Sono ormai fuori quasi tutti gli ex terroristi delle Brigate rosse, compresi quelli carichi di ergastoli. Fuori alcuni grandi criminali. Fuori pregiudicati dai certificati penali lunghi come lenzuola. E chi resta dentro, al giro di boa di metà pena - pena virtuale calcolata tenendo conto della liberazione anticipata - comincia ad aggrapparsi al salvagente dei permessi.

È capitato proprio a Erika, immortalata dai fotografi sotto la rete di un campo da pallavolo. Ed è capitato a Pietro Maso, il ragazzo veronese che sterminò i genitori nel ’91. Proprio il Giornale ha documentato i suoi incontri con la fidanzata, fuori dal carcere di Opera.

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