Cronache

Libri scolastici troppo cari? Si possono anche noleggiare

E l’Ipercoop si difende: «È colpa degli editori se arrivano in ritardo»

I libri scolastici costano troppo cari? L’alternativa c’è: si possono prendere a noleggio o in comodato d’uso. Lo suggerisce l’Unione nazionale scrittori e arstisti, che a differenza di quanto si potrebbe pensare a un giudizio affrettato giudica il caro libri umiliante per il diritto d’autore. «Il costo dei testi è arrivato a 300 euro per le medie e fino a 600 per i licei - dicono alla Uil -. I prezzi dei testi scolastici in Italia sono sta i più cari d’Europa. «La vecchia Finanziaria all’articolo 628 così recita: “le istituzioni scolastiche, le reti di scuola e le associazioni dei genitori sono autorizzate al noleggio di libri scolastici agli studenti e ai loro genitori”. La percentuale del risparmio conseguita è pari al 45 per cento del prezzo di copertina. È stato riscontrato un notevole aumento delle iscrizioni, mediamente il 30 per cento, nelle scuole italiane in cui è stato introdotto l’istituto del noleggio».
Quando i testi adottati dagli insegnanti non sono quelli dell’anno precedente, non solo non si può nemmeno ipotizzare la strada del noleggio, ma può addirittura avvenire che taluni libri siano ancora da pubblicare ad anno scolastico avvenuto. Quindi oltre al danno arrecato al portafoglio c’è la beffa di iniziare l’anno scolastico senza avere il libro di testo. È la situazione denunciata dalla Clesp Srl di Padova, società che distribuisce i libri nelle librerie, nei supermercati e negli ipermercati di tutta Italia nei cosiddetti Punti Segnalibro con una banca dati di 450mila titoli. E dalla Clesp arriva anche una «giustificazione» per i disguidi che sono stati lamentati da Stefania Grazioso in un articolo pubblicato su queste pagine pochi giorni fa. Nell’articolo l’autrice testimoniava che nonostante avesse prenotato per tempo i libri per il figlio all’Ipercoop di Genova (che aveva pubblicizzato uno sconto del 15 per cento per i soci che avessero acquistato i testi scolastici all’Aquilone), una volta iniziata la scuola non aveva potuto entrarne in possesso perché non erano arrivati. E così aveva dovuto gettarsi nella ricerca spasmodica dei volumi, a questo punto a prezzo pieno, ma con il disagio di dover peregrinare in diverse rivendite. «Nel Punto Segnalibro Ipermercato Aquilone di Genova, il numero dei consumatori e delle prenotazioni è aumentato del 50% circa dall'anno scorso e nonostante questo forte aumento abbiamo evaso ad oggi l'88% delle prenotazioni (+7% rispetto alla stessa data dello scorso anno) - spiegano alla Clesp -. Dal 20 luglio al 27 agosto gli editori sono chiusi per ferie e quindi l'evasione degli ordini di fine luglio è stata possibile in buona parte grazie al nostro stock creato in giugno 2007: alcune forniture ordinate ad agosto sono arrivate a Clesp la settimana scorsa; alcuni titoli non sono ancora stati pubblicati!».
E continuano: «Nonostante le ferie dei fornitori, analizzando le prenotazioni ricevute da Clesp dai consumatori dell'Aquilone prima del 31 luglio, risulta che oltre il 60% dei consumatori al 10 settembre, ovvero 2 giorni prima dell'inizio delle scuole, avevano ricevuto tutti i libri richiesti e solo lo 0,5% ne aveva ricevuto meno del 50 per cento».
Stessa giustificazione arriva anche dal direttore dell’Aquilone, Gianni Trovato: «Per correttezza nei confronti dei clienti e non perché non facciamo tutto il possibile per cercare di far reperire tutti i testi ordinati, che facciamo specificare sulla scheda che diamo all'atto della prenotazione a tutti i clienti “considerando la particolarità del prodotto, questo punto segnalibro non può garantire l'evasione totale dei testi prenotati”. L'anno scorso comunque il tasso di consegna a Genova è stato del 98 per cento. Quest'anno nonostante il forte aumento di clienti, siamo arrivati a 2.604 liste e 20.

543 testi prenotati, sicuramente il servizio è stato più veloce: al 16 settembre siamo arrivati all'81% di testi consegnati rispetto al prenotato, mentre a pari giorno dell'anno scorso eravamo al 75 per cento».

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