Non solo una Milano da bere, ma ora anche tutta da mangiare in allegria perché a tavola «fa no el macaron!». Non si fa mai il maccherone, ovvero il piagnone. Il bel volume di Giovanna Canzi e Daniela Pagani, «Larte di cucinare alla milanese» è finalmente in libreria. Due filologhe di professione che per servire gli antichi piatti dei fornelli meneghini si sono basate su due fonti: i vecchi volumi della biblioteca Sormani ma soprattutto i racconti delle nonne, di quelle convinte che intorno al desco «besogna minga fass pregà» (non bisogna mai fare i complimenti). Tanto per intendersi subito!
«Abbiamo puntato sul connubio parola-sapore, avvicinando alle ricette tradizionali un detto milanese che le accompagnasse - spiega Daniela Pagani -. Un lavoro dal profumo proustiano, si potrebbe dire, visto il legame che il celebre scrittore francese intuì tra il gusto di un biscotto come la Madaleine e larte del racconto, ma ovviamente di scrittura genuina e semplice come le 200 ricette che sono narrate. E una riscoperta damore, dopo che da bambina avevo schifato molti di questi piatti. Ci sono volute le narrazioni di nonna Maria, 92 anni, e nonna Zita, 89, per apprezzarli». Cè lintramontabile «risotto giallo», come lo chiamava Carlo Emilio Gadda, ma ci sono anche i «mondeghili», le polpettine di cui parla Alessandro Manzoni nei «Promessi Sposi», e poi tutte le «scodelle» oggi dimenticate: dal riso con il latte alla polenta con il latte. «La cucina milanese era ricca e povera: ricca di invenzione e povera di materie prime.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.