Il libro scomodo sul porto di Genova fa saltare la cena vip

Il libro scomodo sul porto di Genova fa saltare la cena vip

Doveva essere una serata conviviale, di quelle trascorse con le gambe sotto il tavolo in un bel locale del centro città per sentire le disquisizioni di qualche personaggio del momento. E così, in effetti, sembrava a prima vista quella organizzata dall’International Propeller Club, riunisce il mondo dello shipping, naturalmente quello che conta. Ad animare la serata, che era programmata per il 24 novembre al ristorante «La Marina» in Fiera, erano stati invitati i giornalisti Camillo Arcuri e Massimo Zamorani. Quest’ultimo, già caporedattore della redazione genovese de il Giornale avrebbe portato la sua testimonianza «sulla recente evoluzione dei pirati moderni nel golfo di Aden e dell’Oceano indiano». Camillo Arcuri, invece, avrebbe presentato il suo libro «L’altro fronte del porto», aprendo di sicuro un bel dibattito sul caso Genova.
Ma gli inviti ai soci, partiti il 9 novembre, sono rimasti validi solo due giorni.
Ieri, puntuale, è arrivata una comunicazione urgente con la rettifica. Il presidente di International Propeller, Mariano Maresca, si è detto spiacente di informare i soci che «a causa di forza maggiore abbiamo annullato la riunione del 24 novembre presso il ristorante La Marina... Stiamo verificando di programmarne un’altra sempre per il mese corrente.. eccetera eccetera». Non una parola in più. Quali dunque i motivi di forza maggiore? Ve lo svela il Giornale, ma forse qualcuno - solo i più maliziosi naturalmente - l’avrà già intuito. Si sa: non si può parlare di corda in casa dell’impiccato. E così qualcuno dei soci deve aver fatto notare che un libro sui guai del porto di Genova in questo momento non sarebbe stato carino da commentare tutti insieme. L’inchiesta della magistratura è in corso. Se ne attendono i risultati. E il libro di Camillo Arcuri, già presentato a Palazzo Tursi all’inizio di ottobre, ha come spunto il caso scoppiato a Genova, con l’arresto del presidente del porto, considerato da tutti un galantuomo, ritenuto colpevole non di avere rubato bensì di essersi intromesso in un consolidato sistema di vecchi privilegi.

E se e quando ha sbagliato l’ha fatto al limite dell’ingenuità con eccessi di trasparenza. «L’altro fronte del porto» allude a interessi potenti quando celati. Forse Arcuri sarà di nuovo invitato. Magari per il prossimo libro.

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