Uno licenziato, l’altro sul lastrico Elettricista ed imprenditore suicidi

Un imprenditore e un elettricista. Due persone che non si conoscevano, esistenze diverse, possibilità diverse, ambienti diversi. Eppure un comune denominatore li ha uniti nel dramma, nello stesso giorno, a poche ore di distanza. Entrambi si sono tolti la vita. Tutti e due vittime dello «spread» tra un presente infame e un futuro sparito. Si è tolto la vita impiccandosi nel capannone della sua ditta, accanto al corpo un biglietto, un imprenditore toscano sessantaquattrenne, residente in un comune vicino a Firenze. «Colpa della crisi», ha lasciato scritto. Il corpo è stato trovato ieri da alcuni familiari dopo che l’uomo di buon’ora, nonostante il giorno festivo, era andato in azienda. Qui però ha preso una corda e l’ha attaccata a una trave del soffitto appendendosi.
I n Liguria un elettricista di Sanremo, 47 anni, si era suicidato la sera di sabato sparandosi un colpo di pistola in testa. L’uomo potrebbe essersi ucciso a causa della depressione in cui era caduto dopo il licenziamento. Alessandro F. era stato infatti mandato a casa qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni. l’altra sera ha cenato con la sua compagna, poi è sceso in cantina e si è sparato con una Smith & Wesson calibro 38.

Soltanto pochi giorni fa un altro imprenditore, in Sicilia, a Paternò, aveva posto fine alle sue ansie con il suicidio: si era impiccato, in un deposito della sua ditta, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda.

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