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Creme solari, perché è meglio evitare quelle vecchie

Le creme solari andrebbero acquistate nuove ogni estate perché, se non conservate bene, tendono a perdere la loro efficacia dopo circa 7-9 mesi dalla loro apertura, mettendo seriamente a rischio la pelle

Creme solari, perché è meglio evitare quelle vecchie

Che sia al mare, al lago o in montagna, in vacanza non possono mancare i solari per proteggere la pelle dai raggi ultravioletti ed evitare le fastidiose scottature conseguenti all’abbronzatura, ma occhio alla scadenza perché le creme dell’anno scorso potrebbero non essere più efficaci.

Secondo quanto dimostrato da diversi studi scientifici condotti sull’argomento, una volta aperti, i solari non andrebbero conservati ma gettati. Questo perché, indipendentemente dalla data di scadenza indicata per legge sul retro della confezione, le creme tendono a perdere la loro efficacia dopo circa 7-9 mesi dalla loro apertura; in pratica è come se con il passare del tempo venisse a mancare il filtro protettivo con cui sono state concepite.

Per ridurre i rischi, il segreto sta nel conservare in modo ottimale i solari avanzati dall’anno scorso, sia prima che durante e dopo la vacanza al mare. Come? In primo luogo le creme vanno sempre chiuse e conservate in un luogo riparato dal sole e dai granelli di sabbia. Il contenuto del flacone non va mai travasato né mescolato con acqua e altri ingredienti come per esempio l’olio di oliva.

Per quanto riguarda il formato, i tubetti e gli spray sottovuoto sono da preferire alle creme in barattolo con apertura grande perché, rispetto a queste ultime, si contaminano con più difficoltà. Inoltre, se all'apertura il prodotto emana un odore sgradevole o presenta una superficie non omogenea è meglio non applicarlo sulla pelle per evitare incidenti di bellezza.

Infine, mai utilizzare solari oltre la data di scadenza e contro ogni dubbio, per essere pienamente sicuri della loro efficacia protettiva, sostituire quelli dell’estate scorsa acquistandone di nuovi.

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