Liguri snobbati dai loro stessi parlamentari

Liguri snobbati dai loro stessi parlamentari

(...) Ma l’elenco dei «non pervenuti» continua con i deputati Andrea Orlando, Mario Tullo, Massimo Zunino, Sabina Rossa, Giovanni Paladini, Claudio Scajola, Sandro Biasotti, Eugenio Minasso, Guido Bonino, Giancarlo Di Vizia, Lucio Barani (oltre a Giacomo Chiappori, Maurizio Grassano e Manuela Repetti fuori regione). Tutti eletti in Liguria e che però non hanno trovato cinque minuti per rispondere a una qualsiasi cittadina ligure. Mica questioni di massimi sistemi, macché: piano zanzare, sicurezza, liti interne alle giunte locali, turismo, cultura, porti. Al Senato non è andata meglio: Giorgio Bornacin, Gabriele Boscetto, Claudio Gustavino, Enrico Musso, Franco Orsi e Luigi Grillo (lui fuori regione però) si son dati alla macchia. Sarà che la routine del politico è troppo stressante: i nostri dal martedì pomeriggio al giovedì mattina devono essere in aula a Roma per votare. E si sa, il lavoro stanca.
Pensare che sotto la voce «trattamento economico» sul sito della Camera, oltre all’indennità mensile - quello che i comuni mortali chiamano «stipendio» - di 3.899,75, oltre alla diaria di 3.503,11 al mese, oltre ai rimborsi delle spese di trasporto e di viaggio per chi vive fuori Roma di 3.323,70 euro a trimestre per chi deve fare più di 100 chilometri per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza e di 3.995,10 se la distanza supera i 100 km. Oltre al rimborso di 3.098,74 euro per le spese telefoniche, oltre ad una tessera di libera circolazione su autostrade, ferrovie, navi e aerei sul territorio nazionale. Ecco oltre a tutto questo, c’è pure una voce che si chiama «rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori» per la bellezza di 3.690,00 euro al mese. Fate un po’ voi i conti - noi li abbiamo fatti e sono circa 13.787,59 euro al mese - e poi diteci se una mail deve costare così tanto...
Per fortuna qualcuno che si è preso la briga di scrivere due righe c’è stato. Si contano sulle dita di una mano, però ci sono. La più veloce è stata la senatrice democratica Roberta Pinotti. Sangue genovese ed eletta a Genova, la «rivale» di Marta Vincenzi che i ben informati danno in pole position per soffiarle il posto da candidata alla poltrona del Comune, ci ha confidato che la sua festa di compleanno su cui tutti avevano fantasticato, è costata 5mila euro e non 30mila come dicevano i maligni. «Purtroppo si tratta di una notizia che non corrisponde al vero, diramata da una signora di Fli che ho provveduto a querelare - scrive lei - . Nello specifico, la mia festa di compleanno, alla quale hanno partecipato gli amici che ho conosciuto nell’arco dei miei 50 anni è costata all’incirca 5mila euro. Gli invitati erano circa 150. Spero di aver esaudito il suo interrogativo». Eccome. Il secondo in ordine di tempo è stato l’onorevole Roberto Cassinelli, deputato del Pdl e membro della commissione giustizia, eletto anche lui in Liguria che su una questione tutta genovese sulla sicurezza e il futuro della città, si è detto disponibile a fissare un appuntamento con tanto di numero di cellulare. Chapeau. Poi, qualche ora più tardi e due giorni dopo la nostra sollecitazione, è stata la volta di Michele Scandroglio. Pidellino, chiavarese di nascita, componente della commissione Lavoro pubblico e privato, sul caso Fincantieri ha speso più di una riga. «Premetto che non ho posizioni vicine alla Cgil - risponde l’onorevole -, ma sostengo tutte quelle posizioni atte a salvaguardare il nostro territorio. Fincantieri è una realtà molto importante, soprattutto per la Val Petronio».

Ultima delle mosche bianche, la senatrice Rossana Boldi, eletta nel Basso Piemonte per la Lega Nord che ci ha garantito di tenerci al corrente sul piano «Lotta alle zanzare». Noi continueremo a controllare la mail, sperando nei «ritardatari».

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