La linea lombarda ha vinto, si torna a trattare sui tagli

Formigoni ottimista sulle modifiche: «Passi avanti, vedremo il premier». Ieri Consiglio regionale a Malpensa: «Lo volevano morto, l’hub cresce»

Il dialogo con il governo sulla manovra economica «fa passi avanti». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni non si lascia scoraggiare. Tutt’altro. È possibilista sui ritocchi ai tagli, come lo è stato il premier Berlusconi. «Il dialogo fa passi avanti - sottolinea il governatore - attendiamo che Berlusconi rientri dall’estero e che stabilisca la data per incontrare i presidenti delle Regioni». La Lombardia chiederà di rendere più equi i tagli: va bene i sacrifici, ma che siano uguali per tutti. Solo in questo modo si potranno abbattere gli sprechi senza rinunciare al rilancio. E di rilancio appunto si è parlato durante il Consiglio regionale di ieri, organizzato a Malpensa, all’interno del museo Volandia.
Su iniziativa del presidente Davide Boni, l’aula si è data appuntamento al di fuori del Pirellone (per la prima volta dopo l’assemblea in piazza della Loggia) per analizzare tutti i problemi con cui ha a che fare l’aeroporto lombardo: la crisi, la terza pista, i tagli, le infrastrutture. L’assemblea ha steso un ordine del giorno bipartisan (non condiviso solamente dall’Idv) in cui centrodestra e centrosinistra hanno espresso la chiara intenzione di voler far ripartire lo scalo e farlo tornare agli antichi splendori pre abbandono di Alitalia. Il Consiglio regionale ha fatto ciò che il Consiglio dei ministri ha promesso. «Malpensa ce l’ha fatta da sola - fa notare il vicepresidente della Regione, Andrea Gibelli, facendo un confronto con Napoli, dove i ministri invece si diedero appuntamento per affrontare il problema dell’emergenza rifiuti -. A Napoli con i rifiuti c’era la necessità di affrontare un problema che la Campania non era in grado di affrontare da sola. L’aeroporto lombardo invece si è ripreso da solo». Dalle fila della Lega è lo stesso Davide Boni, in qualità di presidente, a lanciare l’idea di organizzare sedute del Consiglio in tutte le province lombarde.
«Non abbiamo mai abbandonato Malpensa - sostiene il presidente Formigoni - L’aeroporto sta crescendo alla faccia di tutti coloro che ci vogliono male e che si aspettavano la sua morte».
«L’aeroporto - commenta Paolo Valentini, capogruppo del Pdl - è cresciuto negli ultimi due anni. Proseguiremo il dibattito nella commissione competente e avvieremo tutte le azioni necessarie alla valorizzazione di Malpensa e al suo inserimento nel territorio che la ospita».
L’opposizione chiede di aggiornare il piano d’area, che risale al 98, e di costruire un disegno condiviso sullo sviluppo aeroportuale. Sprona a non aumentare le tariffe dei biglietti e a realizzare le infrastrutture. Insomma, il consiglio in trasferta vicino alle piste aeree è stata l’occasione per mettere i paletti sullo sviluppo dello scalo. L’unico a non crederci è stato il capogruppo dell’Idv Stefano Zamponi, che ha parlato di un «consiglio passerella e del tutto inutile». A rispondergli è stato il giovane leghista Renzo Bossi: «Non è affatto una passerella ma un segnale di vicinanza al territorio».

Critico il vicepresidente del consiglio Filippo Penati (Pd): «Si è consumato un tradimento nei confronti dei cittadini lombardi, si è cercato di buttare fumo negli occhi dicendo che, siccome a Malpensa è aumentato un po’ il traffico rispetto al 2008, allora tutto va bene».

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