Andrea Tornielli
nostro inviato a Lione
Si è concluso con un pomeriggio di preghiera e con un appello di pace il diciannovesimo incontro interreligioso della comunità di SantEgidio. Gli esponenti delle varie religioni hanno pregato in luoghi distinti per riunirsi nellantico teatro gallo-romano nella collina che sovrasta Lione. I cristiani si sono ritrovati nella basilica della Fourviere, dove in un mosaico ottocentesco sono rappresentate le eresie e vi è raffigurato Martin Lutero come «ladro e mercante»: sotto questa effige è stato compiuto un gesto di riconciliazione tra cattolici e luterani ed è stata apposta una targa per ricordarlo.
I leader religiosi qui convenuti, al termine della tre giorni di incontri, dibattiti e preghiera hanno sottoscritto un appello di pace: «Abbiamo ascoltato il grido di tanti che soffrono per la guerra o per il terrorismo. Ci siamo chinati, pensosi, sulle nostre tradizioni religiose e vi abbiamo letto un messaggio di pace... Chi usa il nome di Dio per affermare un interesse di parte o legittimare la violenza, avvilisce la religione. Nessuna guerra è mai santa. Lumanità non si migliora con la violenza e con il terrore». Nellappello viene ribadito il dialogo «come via della pace»: «Il dialogo non abbassa la difesa verso laltro, ma protegge; trasforma lestraneo in amico». Andrea Riccardi, fondatore di SantEgidio, nella conferenza stampa conclusiva, ha detto che in questi giorni è emersa «la complessità religiosa, culturale e politica del mondo.
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