Cronache

Liste di attesa: la beffa dell’appuntamento preso a dicembre e rimandato ad agosto

«Ho telefonato al Cup nel mese di dicembre per prenotare una mammografia e mi hanno dato l’appuntamento il 1° giugno, già mi sembrava che sei mesi fossero tanti. Invece poi l’altro giorno mi hanno chiamato dal Cup per rinviare ancora l’appuntamento al 13 agosto». Renata C. è davvero arrabbiata. Non solo le viene dato un appuntamento a otto mesi e mezzo dalla domanda, ma non le viene nemmeno spiegato il motivo del rinvio. «Ferie? - si chiede la signora facendo ipotesi - ma come, non lo sanno all’inizio dell’anno se il personale farà o meno ferie? E comunque non so se io ci sarò in città il 13 agosto... Mi sembra veramente una presa in giro». Il caso della mammografia lumaca è all’analisi anche del consigliere comunale del Pdl-An Giuseppe Murolo che tuona contro la gestione della sanità fatta dalla giunta regionale di Claudio Burlando. «Sembra impossibile che si sia arrivati così in discesa anche su esami che dovrebbero essere di routine - dice Murolo - Eppure ci sono ancora troppi buchi neri nella nostra sanità».
Renata, poi, ha il dente avvelenato anche perché ricorda benissimo che in campagna elettorale Burlando prometteva mari e monti sulla sanità. Niente liste di attesa, certezza delle cure e così via. «Intanto però qui continuiamo a pagare il ticket - dice la signora - e non abbiamo in cambio proprio nulla». Renata fa sapere che andrà in fondo alla vicenda che riguarda la sua prenotazione e che vuole sapere dal personale della Radiologia di via Assarotti come mai non sarà possibile sottoporsi alla mammografia nella data che le era stata assegnata in un primo tempo. «Mi hanno fatto fare decine di telefonate, rimandandomi da uno sportello all’altro e adesso mi sento anche un po’ presa in giro - si sfoga -. Che mi dicano perché non sono in grado di mantenere il mio appuntamento e soprattutto perché mi devono rimandare la mammografia di un mese e mezzo.

E se poi io non posso essere presente quando me la fanno fare? Dopo un anno? Che bella prevenzione!».

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