Lite continua tra azzurri e transfughi

Marzio Fianese

«Più che un partito oggi Forza Italia mi sembra Hollywood», «Coratti continua a sputare nel piatto in cui ancora mangia». A colorire una campagna elettorale cominciata con troppo anticipo mancavano gli insulti tra ex compagni di partito. Eccoli. Comincia il «transfuga» Mirko Coratti, ora consigliere capitolino dell’Udeur. Dopo essere salito sul carro dei vincitori, o presunti tali alla prossima chiamata alle urne, Coratti si toglie più di un sassolino dalla scarpa e «carica» a testa bassa i suoi ex amici di Forza Italia: «Più passa il tempo dal giorno in cui abbiamo scelto di abbandonare Forza Italia e più vengono da sole alla luce le ragioni che ci hanno spinto a costruire il progetto Udeur. La militanza azzurra viene presa in giro e coinvolta nella fiction di Forza Italia interpretata da grandi attori e pochi politici». Ma questo è solo l’inizio. Infatti Coratti, come gli altri voltagabbana del centrodestra, sembra più interessato a sparare a zero sulla Casa delle libertà che ad altro. «La situazione venuta alla luce in questi giorni è davvero imbarazzante, leggendo i giornali in questi giorni di valzer sulle tante nomine della Cdl per il candidato a sindaco di Roma con rifiuti e smentite da parte dei chiamati in causa, ci accorgiamo quanto all’interno di Forza Italia prevalga la brama di potere sul rispetto dei ruoli e sulla ricerca di contenuti politici. Non si riesce a capire chi sia in realtà il coordinatore regionale se l’“ufficiale” Beatrice Lorenzin o Giorgio Simeoni che prende parola su tutto».
Immediata la risposta degli azzurri.

«Stiamo assistendo in questo scorcio d’estate a una bagarre alquanto spregevole con protagonisti i neo consiglieri dell’Udeur - le parole del consigliere capitolino di Fi Fabio De Lillo - Coratti e i suoi colleghi di partito continuano a sputare nel piatto in cui ancora oggi mangiano visto che siedono sugli scranni del consiglio comunale di Roma grazie ai voti degli elettori di Forza Italia che avevano scelto loro in qualità di rappresentanti di un partito facente parte di una coalizione di centrodestra. Dovrebbero prima dimettersi e poi candidarsi da liberi cittadini per dare validità alle loro parole in libertà. Al momento hanno solo saputo creare polemiche inutili e pretestuose». Insomma, c’eravamo tanto amati.

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