Roma

Lite tra vigili sulla «task force» anti-abusivi

Dopo la soppressione dell’assessorato alla Sicurezza il sindaco Veltroni dovrà vagliare con attenzione le sue decisioni sull’organizzazione del Comando

Roberto Filibeck

Il protocollo siglato in Prefettura il 29 marzo scorso che aveva come unico obiettivo quello di combattere o quantomeno arginare arginare il fenomeno dei tassisti abusivi all’aeroporto di Fiumicino c’è, ma non si vede. Nel senso che non solo non sta funzionando come dovrebbe, ma non è ancora stato raggiunto un accordo vero e proprio tra le amministrazioni di Roma e Fiumicino, soprattutto sul piano operativo e logistico. In sostanza ognuna come si usa dire cerca di «tirare acqua al proprio mulino» e vorrebbe coordinare il servizio di pattugliamento anti-abusivi nello scalo romano, ma ad oggi non sono riuscite a trovare un accordo su come gestirlo. Purtroppo con il solito risultato disastroso. Ovvero che dopo tanti sforzi, riunioni e firme di protocolli l’aeroporto pullula nuovamente di tassisti abusivi. «Il Protocollo firmato in Prefettura prevedeva una sinergia tra gli enti preposti - conferma il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini - ma al momento tutta questa collaborazione non c’è. Il problema è che Roma si era offerta di darci un aiuto, ma il Gruppo intervento traffico, che almeno sulla carta aveva dato la proprio disponibilità a mandarci 18 unità, peraltro mai giunte, vorrebbe mantenere il coordinamento di Fiumicino; ma questo non è possibile. Il comune locale ha un proprio comando dei vigili e un apposito funzionario nello scalo che coordina la Squadra vetture. Sulla questione proprio ieri c’è stato un incontro tecnico. «Il responsabile del Git ha ribadito questa prerogativa legata al coordinamento del servizio - prosegue il Primo cittadino -. Poi l’argomento è stato surclassato dalla questione della vertenza dei taxi. Certo è che riproporremo il problema al primo incontro utile insieme con l’apposito comitato per l’Ordine e la sicurezza - conclude Canapini - auspicando si riesca a trovare un accordo e dare così la possibilità agli operatori di trovare il corretto modo nell’applicare la nuova ordinanza che regola la materia». Lo scorso 9 luglio, peraltro, il Giornale aveva già denunciato la questione legata al «dietrofront» del Git che avrebbe dovuto inviare le famose 18 unità in aiuto dei caschi bianchi di Fiumicino. La motivazione di questa drastica decisione, presa al termine di una lunga riunione tra il comandante ad interim dei vigili di Roma, Giovanni Catanzaro e i sindacati di categoria, era legata sostanzialmente a due fattori; che sono stati evidenziati dal segretario nazionale Cisl dei Vigili Urbani di Roma, Gabriele Di Bella: «L’evidente disaccordo tra i due comuni e la carenza di personale». Nella capitale, secondo Di Bella, mancano almeno 2.000 unità, ma anche a Fiumicino la situazione non è delle migliori. «Questo è un comune che continua a crescere e a svilupparsi - riprende a parlare il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini - nascono nuovi grandi centri urbani come il Parco Leonardo, ma l’organico, parlando anche dei vigili urbani, purtroppo, è rimasto lo stesso. Come se non bastasse quest’anno non possiamo assumere altro personale, perché non ci sono fondi sufficienti previsti dalla Finanziaria». E proprio della carenza di personale sono preoccupati gli investigatori della Squadra Vetture di Fiumicino, spesso impiegati anche per fare la viabilità nello scalo. «Qui per gestire bene la situazione dei taxi e degli abusivi, secondo quanto prevedevano le nuove disposizioni, dovevamo lavorare almeno in sei unità per ognuno dei tre turni suddivisi la mattina il pomeriggio e la notte - raccontano due vigili urbani in borghese - invece in media siamo in due per ogni turnazione. Dulcis in fundo a volte, e anche di corsa, dobbiamo indossare la divisa per dirigere il traffico e al contempo riuscire a controllare gli abusivi; tutto questo mentre la Polizia provinciale, sempre per carenza d’organico, spesso deve assentarsi per altri interventi in città.

Ora secondo voi può funzionare così il Protocollo d’intesa tanto voluto dal prefetto?».

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