Attesa per ore, alla fine la piena è arrivata. Ha superato Capo Due Rami e il ponte della Scafa davanti a decine di curiosi, si è infranta sullisolotto di Tor Boacciana, ha lambito baracche e cantieri allIdroscalo fino a sfociare in mare aperto senza provocare grandi danni.
Sfortuna ha voluto che una piccola imbarcazione, Ramina, cercasse proprio in quel momento di entrare in porto a Ostia. Attimi di tensione per gli uomini della protezione civile assiepati sulla scogliera frangiflutti che hanno assistito, senza poter fare nulla, alla manovra disperata del comandante, assistito solo dai tecnici della torre di controllo. Una lotta contro la corrente e le onde del mare ingrossate dal fiume, poi il lieto fine con lingresso nel braccio protetto della banchina.
Una notte insonne, dunque, per i quattrocento e più abitanti del quartiere abusivo alla foce del Tevere in attesa dellenorme massa dacqua proveniente dalla capitale. Un evento scongiurato solo in parte dalle condizioni meteo favorevoli al deflusso del fiume e che ha raggiunto il massimo livello verso le 13.30 di ieri, più di 12 ore dopo la rilevazione più alta registrata al porto di Ripetta. Poco o nulla è servito il vecchio canale navigabile di Fiumicino, la «fossa Traiana», per alleggerire il corso naturale del Tevere dai milioni di metri cubi dacqua, fango e detriti trascinati dalla furia della piena.
Per tutta la notte, difatti, venti contrari hanno impedito al fiume di sfociare in mare allaltezza della darsena. «Onde di questa portata non si erano mai viste - commenta un pescatore della cittadina portuale - entrano nellalveo del fiume per almeno un centinaio di metri, fino allaltezza di Palazzo dellOrologio. Una cosa che non risolve certo i problemi a Fiumara Grande».
Sulle opposte sponde del Tevere, alla foce maestra, lunghe ore di paura soprattutto per i residenti, soltanto in minima parte disposti a lasciare le loro abitazioni fino al cessare dellemergenza. Al Passo della Sentinella qualcuno ha messo le proprie cose in borsoni e valigie e ha accettato lassistenza alloggiativa offerta dallamministrazione Canapini. Sul versante opposto, invece, sono rimasti tutti a casa nonostante lordinanza firmata dal sindaco Alemanno per levacuazione coatta.
«Ne abbiamo viste di peggio - racconta Alvaretto, fra i primi fiumaroli stanziati a ridosso dellargine di sinistra negli anni 60 -. Nellinverno di 12 anni fa, per esempio, fa il vento soffiava contro la foce creando un tappo. E il Tevere si alzava di minuto in minuto. Avevamo pareti dacqua da ogni parte: di fronte, dal mare, e di lato, dal Tevere. Figuratevi che allepoca non cera nemmeno la diga costiera.
yuri9206@libero.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.