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Liverpool si diverte a giocare a poker Barça e Real sempre a braccetto

I Reds sbancano l'Old Trafford 4-1 e ora sono a 4 punti dal Manchester United. Bene anche Chelsea ed Arsenal. Il Madrid degli olandesi dilaga a Bilbao, ma il baby Krkic tiene il Barcellona a +6. In Francia Marsiglia secondo. Scozia, Celtic batte Rangers in finale di coppa

Liverpool si diverte a giocare a poker 
Barça e Real sempre a braccetto

INGHILTERRA. Colore rosso e avanti col poker. Continua a giocare d'azzardo il Liverpool di Rafa Benitez. Dopo l'annichilente quaterna rifilata al Real Madrid in Champions League, i Reds ne servono quattro anche al Manchester United, stavolta a domicilio. Otto gol a due squadre che in tutto hanno vinto 12 volte il titolo di campioni d'Europa. Non male, come settimana. All'Old Trafford, lo United passa con un rigore di Ronaldo. Sembra la pietra tombale sulla Premiership, ma Torres e Gerrard ribaltano il risultato. Vidic, l'eroe anti Inter, si fa espellere e nel finale Fabio Aurelio su punizione e l'azzurro Dossena (in rete anche in coppa) con un pallonetto fanno poker. Ora la classifica recita Manchester 65 (ma con una partita da recuperare), Liverpool e Chelsea 61. Già, perché anche i Blues non mollano e regolano il Manchester City con un gol in girata sporca di Essien. Bene anche l'Arsenal, che aggancia il quarto posto in classifica grazie al 4-0 al Blackburn (doppio Ebouè, Arshavin ed autorete di Oojier) e grazie al Tottenham, che a Birmingham batte a sorpresa l'Aston Villa (per i Villans inutile il gol dell'ex romanista Carew nell'1-2 finale). Ancora bene Fulham ed Everton, mentre non serve a nessuno il pareggio tra Middlesbrough e Portsmouth, mentre l'1-1 in casa dell'Hull City inguaia il Newcastle di Owen.
SPAGNA. Niente di nuovo sotto il sole della Liga, dove le due reginette riprendono a marciare a braccetto. Comincia lo show il Real Madrid, che a Bilbao nell'anticipo porta a casa tre punti alla fine di una gara come al solito ricchissima di episodi e tensione. Robben scatenato segna e fa segnare Heinze per il 2-0 blanco che sembra chiudere il match, se non fosse per l'autorete che lo stesso difensore argentino che riporta l'Athletic in partita. Il capitano basco Yeste si fa espellere e la traversa salva i rojiblancos, ma allo scadere del primo tempo Llorente (con la complicità di Casillas) sigla il 2-2. Peccato per il Bilbao che le Merengues siano sempre più Oranjies e che nella ripresa, oltre a Robben e Snejider, si scateni anche l'olandese Huntelaar, autore di una doppietta. E dopo l'espulsione di Javi Martinez, per il Madrid in doppia superiorità c'è gloria anche per Higuain. Meno spettacolare ma altrettanto fruttifera la trasferta del Barcellona ad Almeria, dove ci pensa Bojan Krkic con una doppietta a mantenere i 6 punti di vantaggio sul Real. Alle spalle della coppia di testa, due match spettacolari e importanti: il Siviglia recupera in casa del Malaga (da 2-0 a 2-2 con il duo Nanoutè-Fabiano) e rimane terzo in classifica, mentre l'Atletico Madrid ora insidia a soli due punti il quarto posto del Villarreal dopo averlo sconfitto nello scontro diretto (in gol Aguero e Forlan, come al solito). Sempre peggio il Valencia, fermato dal Recreativo, ma non ne approfitta il Deportivo, che si inchina 3-2 allo Sporting Gijon. In una giornata che ha visto ben 37 gol segnati, spicca il 5-0 del Racing Santander sul Numancia e il 3-3 strappato con i denti dall'Espanyol al Maiorca. Unico 0-0 del weekend, quello tra Betis Siviglia e Osasuna, con i navarri di Camacho ormai additati da tutta la Spagna come maestri del catenaccio all'italiana, una tattica poco spettacolare ma decisamente fruttuosa, dato che è solo grazie a una difesa finalmente attenta che i pamplonesi possono ancora sognare la salvezza nonostante un inizio terribile di campionato.
GERMANIA. Nella Bundesliga dove il Bayern Monaco sembra in ripresa, il solito Voronin consente all'Hertha Berlino di mantenere 4 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Ai berlinesi basta l'attaccante ucraino per regolare il Bayer Leverkusen; alle loro spalle, invece, restano Bayern, Wolfsburg e Amburgo. I bavaresi di Klinsmann dilagano a Bochum grazie all'espulsione dell'ex livornese Pfertzel e ai gol di Zé Roberto, Lahm e Demichelis (ancora fuori Luca Toni, che non segna in campionato dal 13 dicembre); continua la sua corsa il Wolfsburg, giunto alla sesta vittoria consecutiva (4-3 allo Schalke con tripletta di Grafite e gol del solito Dzeko). Ennesimo pareggio per la matricola Hoffenheim, che scivola al quinto posto, mentre è pari e spettacolo tra Hannover e Borussia Dortmund (4-4).
RESTO D'EUROPA. Tempi di rivoluzione, in Francia, dove l'aristocrazia crolla tra le mura amiche. Se il Lione allo Stade de Gerland cade per 2-0 contro l'Auxerre, non va meglio ai diretti inseguitori del Paris Saint Germain, a cui non basta l'ex romanista Giuly: il Marsiglia vince 3-1 e lo raggiunge al secondo posto, a una sola lunghezza dal Lione stesso. Dello stop delle prime due ne approfitta anche il Bordeaux, che battendo 2-1 il Nizza si piazza alle spalle del trio di testa. Bella vittoria del Monaco sul Tolosa per 3-2. In Scozia tempo di Old Firm, il derby di Glasgow: sono come al solito Celtic e Rangers a contendersi in finale la Coppa di Lega, risolta solo ai supplementari a favore dei cattolici biancoverdi: 2-0, reti di O'Dea e McGeady su rigore. In Portogallo cade a sorpresa il Benfica, sconfitto in casa dal Vitoria Guimaraes e superato dai rivali cittadini dello Sporting Lisbona. I Leoni biancoverdi, che battono 2-0 il Rio Ave (ancora in gol capitan Joao Moutinho, ormai davvero pronto per una grande), sono ora secondi a 4 punti dal Porto. Ma i Dragoes non rallentano e grazie ai gol dei Gonzalez (Mark, ex Liverpool, e Lucho, mediano dell'Argentina) conquistano i 3 punti contro l'Associacao Naval. Infine in Olanda l'AZ Alkmaar rimane ancora imbattuto e mantiene i comodissimi 11 punti di vantaggio sulla seconda, andando a vincere a Utrecht. Distanze invariate perché vincono anche Twente (seconda in Eredivisie) ed Ajax, terza.

Psv Eindhoven ko a Rotterdam contro il Feyenoord nella sfida tra nobili decadute.

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