Gerusalemme - Il movimento integralista islamico Hamas ha smentito
di avere mai dato un proprio assenso condizionato alla proposta della Ue per una tregua nella
Striscia di Gaza, attribuendo la precedente notizia a un "falso comunicato". Lo ha precisato uno
dei suoi portavoce. Israele, comunque, aveva subito fatto sapere di non accettare alcuna richiesta di tregua. La Francia non è riuscita a convincere Gerusalemme della necessità di un cessate il
fuoco di 48 ore. Il ministro degli Esteri Tzipi Livni a Parigi ha ribadito che
la tregua non serve perché "non c’è una crisi umanitaria nella Striscia e perciò non non c’è
alcuna necessità di un tregua umanitaria". Israele, ha detto la Livni, "non ha mai interrotto il
flusso di aiuti per la Striscia...anzi li ha addirittura aumentati nel corso dei giorni". Ieri il
governo israeliano aveva respinto l’appello dell’Unione europea per un cessate il fuoco di 48
ore, perché "al momento non ci sono le condizioni", aveva spiegato il premier Ehud Olmert
restando aperto.
Proseguono gli scontri Oggi aerei da guerra israeliani hanno attaccato gli edifici governativi nella Striscia di Gaza
dopo che Israele da un parte e Hamas dall’altra hanno detto no alle richieste di un cessate il
fuoco in un conflitto che in questi giorni ha ucciso circa 400 palestinesi.
Carri armati e soldati israeliani si stanno ammassando vicino al confine col territorio
controllato da Hamas e il quotidiano Haaretz ha pubblicato oggi che l’esercito israeliano
aveva caldeggiato una offensiva di terra massiccia ma di breve durata all’interno della
enclave densamente popolata.
Negli ultimi raid del sesto giorno di ostilità, le forze navali e gli aerei israeliani hanno
attaccato circa 20 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza, secondo quanto ha comunicato
l’autorità militare israeliana.
Funzionari della sicurezza di Hamas hanno detto che sono stati praticamente distrutti gli
edifici che ospitavano i ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti, aggiungendo che è stato
anche colpito il parlamento palestinese. Gli abitanti di Gaza che si sono avventurati fuori
dalle loro case, vagano fra le strade piene di macerie per guardare la distruzione provocata
dagli attacchi.
Ieri i razzi di Hamas avevano colpito la città meridionale israeliana di Beersheba,
terrorizzando gli abitanti e rafforzando la decisione israeliana di sbarazzarsi di una minaccia
che ha ucciso tre civili israeliani e un soldato dall’inizio delle ostilità il 27 dicembre.
Sforzi diplomatici La pressione internazionale è crescita su entrambe le parti in causa per far tacere le armi, ma Israele ha respinto, definendola "irrealistica", la proposta francese di una tregua di 48 ore per consentire gli aiuti umanitari al milione e mezzo di abitanti di Gaza.
Nulla di fatto all'Onu A New York, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha tenuto una riunione di emergenza che però è stata aggiornata senza che sia stato votato nulla, dopo che i paesi arabi avevano fatto pressione perché venisse richiesto un cessate il fuoco immediato. I delegati occidentali hanno definito la bozza di risoluzione araba "non equanime" e hanno detto che continuano le trattative per raggiungere l’accordo su un testo condiviso. I diplomatici hanno dichiarato che il conflitto più sanguinoso da 40 anni a questa parte nella Striscia di Gaza potrebbe diventare ancora più sanguinoso dopo che gli attacchi aerei hanno ucciso almeno 396 palestinesi, circa un quarto dei quali, secondo i dati dell’Onu, sono civili.
Nuovi raid israeliani: 4 morti Quattro palestinesi sono rimasti uccisi e almeno una quarantina feriti in conseguenza di nuovi raid aerei condotti la notte scorsa da Israele nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito stamane fonti mediche palestinesi. L'obiettivo del raid era un capo locale del braccio armato di Hamas a Rafah, nel sud della Striscia presso la frontiera con l’Egitto. Le vittime sono tutti vicini di Abou Anas Chabana, capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam, che era fuori casa. Un altro uomo palestinese è rimasto ucciso in un raid aereo contro una casa a Jabalia (nord), dove si sono avuti anche numerosi feriti. Con questi nuovi raid sale a 399 il bilancio dei palestinesi uccisi dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro la Striscia di Gaza sabato scorso. Di essi 180 sono civili. I feriti sono circa duemila.
Pronta l'operazione via terra Le forze armate israeliane sono pronte per una grande offensiva terrestre contro il movimento radicale palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno confermato fonti militari di Tsahal, spiegando che "chiunque pensi che i militari avranno un comportamento improntato alla gentilezza si sbaglia di grosso".
Allarme umanitario Al sesto giorno di offensiva israeliana su Gaza e mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non è riuscito a partorire una risoluzione sulla crisi, le Nazioni Unite lanciano un appello avvertendo che la situazione umanitaria per il milione e mezzo di persone che vive nella Striscia bombardata da Israele è "allarmante". Lo hanno detto ai giornalisti in collegamento da Gaza i dirigenti dell’Unwra, l’agenzia Onu che assiste i rifugiati palestinesi nei Territori, ricordando che la principale centrale elettrica della Striscia è chiusa, che gli ospedali sovraffollati mancano di tutto e che le scorte di cibo sono pochissime.
Bilancio dei morti L’ultimo bilancio di vittime a Gaza parla di 399 morti da sabato scorso. Il medesimo messaggio giunge dal sito web dell’Unwra (http://www.un.org/unrwa/) dove su sfondo nero un banner urla "Stop the killing in Gaza" e ricorda che "Israele è firmatario delle convenzioni internazionali che proteggono i non combattenti in tempo di conflitto. Queste convenzioni, se non sono rispettate, perdono tutto il loro valore".
In diretta satellitare da Gaza, Karen Abu Zayd, commissario dell’Unwra, ha detto ai giornalisti che l’agenzia non distribuisce cibo ai palestinesi da due settimane perchè i depositi sono semivuoti e a causa del bombardamento israeliano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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