"In Lombardia Forza Italia terzo partito. I candidati moderati scelta vincente"

La soddisfazione del coordinatore regionale Alessandro Sorte: "Adesso abbiamo le carte in regola per indicare il sindaco"

"In Lombardia Forza Italia terzo partito. I candidati moderati scelta vincente"
00:00 00:00

Il coordinatore regionale di Forza Italia, il deputato Alessandro Sorte, sorride guardando i risultati delle amministrative: «Siamo la terza forza politica in Lombardia dopo FdI e Pd». Non solo: «Dove abbiamo un nostro candidato, superiamo abbondantemente la doppia cifra. I profili moderati sono quelli vincenti». Il pensiero va subito alle prossime comunali di Milano: «Abbiamo le carte in regola per indicare il sindaco, ma non servono rivendicazioni. Vale anche per la Regione: i pesi sono chiari e i numeri parlano da soli».

Onorevole Sorte, continua la vostra scalata.

«Va detto che queste amministrative erano un test parziale, ne siamo consapevoli. Però la nostra è una crescita continua in Lombardia. Si partiva dal 7 per cento delle regionali del 2023, siamo arrivati al 9 alle europee del 2024 e ora siamo mediamente sopra l'11, con gli exploit di Rozzano e di Saronno. Siamo un partito molto tonico».

In provincia di Milano ai prossimi ballottaggi il centrodestra può chiudere la partita 4 a 0.

«Nel Milanese, come abbiamo visto a Rozzano, Fi ha giocato un ruolo importante. E proveremo a vincere anche a Cernusco sul Naviglio. Credo che in Lombardia stia pagando la nostra capacità di attirare molti dell'ex Terzo polo. Nel forgiare questa identità, il segretario Antonio Tajani è stato determinante».

Pensate di aver superato definitivamente la Lega?

«Questo, per ora, dicono i numeri parziali. Ad ogni modo, non è una gara nel centrodestra. Chiaramente, ognuno porta avanti la sua linea politica. Il nostro è un partito che ha senso se percepito come nettamente distinto dalle due destre, quella nazionalista e quella sovranista. Ma con gli alleati c'è un ottimo dialogo».

Tornerete alla carica con il rimpasto in Regione?

«Con Attilio Fontana c'è un bel rapporto. I numeri parlano molto meglio di quanto potrei dire io. Avremo sicuramente un ruolo centrale nelle prossime scadenze elettorali. Ma noi non chiediamo nulla: Fi sarà sempre la forza della stabilità».

Anche a Milano si vince con un candidato moderato?

«Sì, ma anche qui non pretendiamo niente. Siamo disposti a ragionare e siamo convinti di avere una strategia valida di allargamento della coalizione intorno a una figura civica di alto livello. Sono sicuro che anche gli alleati la approveranno. Che noi abbiamo le carte in regola sono i numeri a dirlo. Siamo pragmatici e non ideologici. Ci definiamo antifascisti e anche anticomunisti. Per questo ci aspettiamo che alcune cose, con gli alleati, avvengano anche in automatico».

Ignazio La Russa, ma anche la Lega, non hanno chiuso la porta ad Azione.

«Ho visto le loro reazioni e mi sembrano ragionevoli e orientate a trovare una strada per rafforzare il nostro perimetro. La Russa è una delle menti più raffinate del centrodestra, anche lui ha tutto l'interesse a capire quale sia lo schema con più possibilità di vittoria. Non mi stupisce la sua apertura».

Segnali arrivati anche dallo stesso leader di Azione, Carlo Calenda.

«Azione, se continua ad andare nel campo largo, è destinata a girare sempre tra l'1 e il 2 percento qui al Nord. Il loro elettorato è incompatibile col M5s e con Avs. Da noi possono trovare uno spazio importante. Quando ho parlato della casella del vicesindaco, volevo mandare un messaggio e fargli capire che con il centrodestra possono correre da protagonisti».

Ma non c'è il rischio che vi levino voti?

«No. Con un progetto del genere ne beneficerebbero tutti, anche i nostri alleati. Se una coalizione viene percepita come competitiva e innovativa, statisticamente si arriva sempre a degli ottimi risultati per i partiti.

E comunque non guardiamo soltanto a Calenda, ma anche ai liberal democratici di Marattin e ai delusi della lista del sindaco Sala. Non dobbiamo, però, perdere tempo. Il campo largo si sta riorganizzando e noi dobbiamo scegliere in fretta il candidato».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica