In Lombardia previsti 30mila posti di lavoro

IN AULA Il testo avrà l’ok il 7 luglio. Confermato il no alle ristrutturazioni per gli edifici sottoposti a vincolo

In Lombardia previsti 30mila posti di lavoro

MilanoIl piano casa della Lombardia arriverà in consiglio martedì 7 luglio, tre mesi dopo l’intesa del primo aprile scorso siglata dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali. La giunta regionale ha varato il 3 giugno scorso il progetto di legge per il rilancio dell’edilizia con il titolo «Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia». La legge consentirà ai privati di costruire per diciotto mesi e si propone di stimolare investimenti per 6 miliardi di euro. Sono previsti quattro tipi di intervento, che permettono ai cittadini di ampliare la propria residenza mono o bifamiliare e di abbattere edifici vecchi per sostituirli con costruzioni nuove.
Villette. È consentito l’ampliamento fino al 20 per cento (e comunque per non più di 300 metri cubi) del volume complessivo di edifici mono e bifamiliari o di edifici almeno trifamiliari con volumetria non superiore a mille metri cubi. Si stimano in tutta la Regione nuove volumetrie per circa 5.590.000 metri cubi complessivi e investimenti di circa 2,5 miliardi di euro.
Aree dismesse. Recupero e riutilizzo di volumetrie abbandonate o sottoutilizzate, con interventi tra 1.624.000 e 1.760.000 di metri cubi e investimenti tra 487 e 527 milioni di euro.
Ricostruzioni. Demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e produttivi, con bonus volumetrico sino al 30 per cento del volume preesistente, aumentabile al 35 per cento in presenza di adeguate dotazioni di verde, ovvero una quantità di alberi che copra almeno il 25 per cento del lotto. La volumetria residenziale da edificare è di circa 1.815.000 metri cubi, l’investimento di 1,7 miliardi di euro; per gli edifici produttivi industriali o artigianali, l’investimento va da 700 milioni e 1,43 miliardi di euro.
Edilizia pubblica. Riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica, con tremila nuovi alloggi per un investimento di 420 milioni di euro.
Limiti di applicazione. La legge ribadisce l’inedificabilità per vincoli ambientali, idrogeologici, paesaggistici e monumentali. Inoltre non potrà essere applicata nelle aree naturali protette e per gli edifici abusivi. Per i parchi, è prevista la riduzione di un terzo degli aumenti di volumetrie consentiti (quindi 13,3 per cento in più anziché 20 per l’ampliamento di edifici esistenti e 20 per cento in più anziché 30 nel caso di demolizione e ricostruzione).
Risparmio energetico. Sono previsti particolari requisiti. Nel caso di ampliamento, una riduzione certificata del 10 per cento del consumo energetico; nel caso di sostituzione di edifici, consumo energetico ridotto del 30 per cento rispetto agli standard previsti in generale.
L’ammontare degli investimenti che saranno stimolati dalla legge è stimato intorno ai 6 miliardi di euro. I progetti potranno essere attivati nei 18 mesi successivi all’avvio del progetto di legge regionale. Il termine è esteso a 24 mesi per l’edilizia pubblica residenziale. Le valutazioni della ricaduta sull’indotto lasciano prevedere trentamila addetti per i due anni di applicazione della legge.

Il risparmio energetico si stima in 44 milioni di euro l’anno. La Regione si attende effetti positivi sull’economia e sull’occupazione anche grazie allo sviluppo dell’edilizia eco-compatibile e del risparmio energetico.

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