«Sono entrata nel canile lager, Green Hill - racconta lonorevole Michela Brambilla, in conferenza ieri a Milano con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni -. Un braccio della morte. I cagnolini sono al buio, bevono da una cannuccia, sono spenti per mancanza di una carezza. Prometto: finirà la vivisezione e questa aghiacciante agonìa». Più del ghiaccio atmosferico che ci morde il cuore e ci fa agire. Azione: in questo caso significa legiferare. Brevemente, senza garbugli. Gli animali ci insegnano lessenzialità. Due soli punti, quindi, per il progetto di legge presentato dalla Regione Lombardia sul «Divieto di allevamento di cani, gatti e primati non umani a fini di sperimentazione», che fa da spalla allarticolo 16 della legge comunitaria 2011, approvato dalla Camera il 1 febbraio, sul divieto allargato allintero territorio nazionale. Liniziativa lombarda nasce da un incontro avvenuto a dicembre tra la Brambilla e Formigoni, che ha deciso: «Lentrata in vigore immediata della norma e la repentina chiusura di Green Hill a Montichiari».
Articolo 1. In Lombardia è proibito lallevamento di cani, gatti e primati non umani per fini di sperimentazione. Articolo 2: per il trasgressore la sanzione pecuniaria è da 50 a 150 mila euro, raddoppiati a 300 mila in caso di recidiva.
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