Londra come ai tempi di Dickens: è povero un inglese su cinque

Le politiche di Tony Blair e Gordon Brown non hanno funzionato: crescono le diseguaglianze e il numero di indigenti nella classe media

Londra come ai tempi di Dickens: 
è povero un inglese su cinque

Londra - Il Welfare State laburista ha fallito e il livello di povertà in Gran Bretagna è sempre più vicino a quello dell'epoca vittoriana. È quanto afferma uno studio di due anni redatto dalla Fabian Society e dal Webb Memorial Trust - due organizzazioni entrambe vicine al Labour - che ha studiato attentamente la strategia dello stato sociale della «cool Britannia» e i cambiamenti nell'assetto economico della società. I risultati purtroppo sono sconfortanti. Il 20 per cento della popolazione è ancora indigente e negli ultimi anni anche la classe media ha pagato le conseguenze della crisi economica mondiale e di un sistema sociale che non è in grado di sostenerla adeguatamente.

Lo studio afferma che in questo momento la «sobria redistribuzione della ricchezza» voluta da Gordon Brown non ha più il consenso dell'opinione pubblica e indica come soluzione del problema una revisione radicale del sistema sociale e di tassazione che preveda l'abolizione del tetto massimo di 43.888 sterline dei contributi annuali previdenziali e assistenziali e versamenti più consistenti per i redditi più alti. Chi guadagna di più dovrebbe essere costretto a contribuire in modo proporzionale e più generoso alla Previdenza Sociale designando l'11 per cento dei propri guadagni in contributi anziché l'attuale 1 per cento. Il rapporto suggerisce inoltre di riscoprire gli obiettivi originali di sir William Beveridge, il padre del welfare state. Sotto il nuovo sistema la gente dovrebbe fare qualcosa di socialmente utile in cambio dei sussidi di disoccupazione e il sistema fiscale dovrebbe venir modificato e semplificato. Gli autori dello studio, Tim Horton e James Gregory, ammettono che i laburisti hanno raggiunto alcuni obiettivi nella loro lotta alla povertà dal 1967 fino ad ora. Ma, mentre il livello d'indigenza tra i bambini e i pensionati è andato riducendosi, non si può dire lo stesso per gli adulti senza figli specialmente per tutti coloro che non usufruiscono dei sussidi statali. E con tutti e tre i partiti impegnati a tagliare le finanze pubbliche per ridurre il deficit, gli autori temono che la battaglia per uno stato sociale con meno diseguaglianze venga messa in disparte.

La critica al sistema laburista infatti viene affiancata anche da un serio richiamo indirizzato al leader dei conservatori David Cameron. Il programma economico dell'opposizione prevede infatti, nel lungo termine, una riduzione delle tasse per la classe media, sistema che in futuro potrebbe compromettere la lotta contro la povertà. Potrebbe venirsi a creare una società del «noi e loro» con un governo che spende sempre meno per gli indigenti perché la classe media non contribuisce più come una volta. Secondo lo studio invece la soluzione per una società più equa sta nell'abolizione della divisione tra contribuenti e sussidiati in modo da far riguadagnare al sistema assistenziale il consenso della popolazione.

Ma la cosa più importante in questo momento è che tutte le maggiori forze politiche si trovino d'accordo su una strategia per combattere la povertà altrimenti le conseguenze nei prossimi anni saranno irreparabili. «L'ineguaglianza nella Gran Bretagna di oggi ha raggiunto il suo livello più alto dagli anni Sessanta - ha spiegato al quotidiano The Independent Tim Horton che è anche direttore della Fabian Society - tagli significativi nel sistema sociale non farebbero che aggravare la situazione.

Ed escludere la classe media dal welfare state contribuirebbe a creare una divisione sempre più ampia tra le classi sociali. È necessario un patto per una «strategia della prevenzione della povertà che non si limiti soltanto alla prossima finanziaria ma che continui per i prossimi trent'anni».

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