Lotito lo snobba: «Lui è il passato io sono il futuro»

Roma. La Lazio si affida ai numeri, ad Angelo Peruzzi (uno degli ex presenti) e probabilmente a Simone Inzaghi. Negli ultimi anni la squadra biancoceleste è stata la bestia nera dell’Inter: inutile ricordare il famoso 5 maggio 2001, ma i nerazzurri non battono la Lazio addirittura dal 3 marzo 1996 (autogol di Nesta all’Olimpico). E stasera per gli attaccanti di Mancini un ostacolo in più sarà il portiere di Blera. Peruzzi ha recuperato dal dolore all’anca ed è pronto a tornare in pista, giusto in tempo per le nuove convocazioni di Lippi per la doppia amichevole di novembre. Ma la novità vera sarà forse una maglia da titolare per Inzaghi jr., che da poco meno di un anno non gioca un match con la Lazio dal primo minuto (considerando anche la sua parentesi nella Sampdoria).
Delio Rossi, che stasera festeggerà la panchina numero 400 tra i professionisti e che non ha mai vinto nelle sfide con Mancini, parla di un’Inter «fuori portata per la Lazio, che dovrà affidarsi alla grinta per cercare di ottenere un risultato positivo». E all’Olimpico i biancocelesti hanno già ottenuto 13 punti in cinque partite.

«Qui non passano nemmeno i Galacticos del Real», il grido di battaglia di Di Canio, che non sarà della partita così come Liverani (ieri l’operazione perfettamente riuscita al menisco destro, in campo al suo posto Firmani). Infine il presidente della Lazio Lotito che commenta il nuovo ritorno di Mancini. «Non c’è nessuna diatriba, lui è il passato, io sono il presente e il futuro».

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