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Lotta al tumore al fegato Ok a un nuovo farmaco

Passo avanti nella cura dei pazienti con tumore al fegato in fase avanzata. La terza fase della sperimentazione clinica del principio attivo Sorafenib si è conclusa in anticipo, perché dai risultati preliminari è emerso che la sopravvivenza dei malati trattati con la molecola è superiore rispetto a quella dei soggetti che hanno ricevuto il placebo, cioè l’acqua fresca. Da qui la decisione dell’agenzia americana indipendente, Dmc, che raccoglie i dati dai centri clinici in cui il farmaco si sta sperimentando nel mondo, di non protrarre lo studio perché non etico nei confronti dei pazienti che non hanno ricevuto il farmaco e perché non sono stati registrati significativi eventi avversi. Da parte loro, Bayer e Onyx Pharmaceuticals, produttrici del medicinale già in commercio per la cura del carcinoma renale in stato avanzato, «consentiranno a tutti i malati arruolati nello studio, anche quelli trattati con placebo di avere accesso al Nexavar (nome commerciale del Sorafenib)».

Di pari passo, visto che le possibilità terapeutiche approvate per questa patologia sono molto limitate, le aziende inizieranno a discutere con la Food and Drug Administration e le autorità sanitarie europee per ottenere il più rapidamente possibile l’approvazione di Nexavar.

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