Politica

Da luglio ticket in tangenziale

RomaUna manovra di sacrifici, piccoli e grandi, ma il consenso per il governo è quasi intatto. Il premier Silvio Berlusconi ha già fatto i conti delle ripercussioni politiche. «Pur avendo preso una manovra di sacrificio, i sondaggi in questi giorni mi danno ancora sopra al 60 per cento di apprezzamento degli italiani».
Ma anche ieri sono usciti particolari del provvedimento. Dettagli, alcuni dei quali anticipati. Ma anche misure che avranno un impatto sui cittadini; come i nuovi pedaggi su alcune strade gestite dall’Anas e sui raccordi che stanno prendendo forma. Uno o due euro (Iva esclusa), a seconda della classe dell’auto nel caso dei raccordi. E questa misura partirà già da luglio. La tariffa si pagherà ai caselli. Ticket e strade da definire, invece, per le superstrade Anas che diventeranno a pagamento. Le candidate sono in tutto 23 e tra queste spiccano la Salerno-Reggio Calabria, il Grande raccordo anulare di Roma e la Roma-Fiumicino (meno probabile perché di competenza dello Stato). Con i pedaggi il governo punta a ridurre i contributi di stato per la manutenzione straordinaria dell’Anas. Scelta che la società condivide e auspica da tempo, come ha ribadito il presidente Pietro Ciucci che punta a «raggiungere l’autonomia finanziaria» dell’azienda e «non incidere più sui conti pubblici».
Sulle strade si è già scatenata una guerra politica e di campanile, con le autonomie locali - che ieri per bocca della Conferenza delle regioni e dell’Anci hanno bocciato tutto il provvedimento - in prima fila a dire no.
A compensare la cattiva notizia per chi viaggia, una piccola rivoluzione nella distribuzione dei carburanti. Con la manovra arriva il distributore casalingo per le auto a metano. Si potranno installare all’interno degli edifici «piccoli impianti adibiti al rifornimento a carica lenta di gas naturale per autotrazione».
Per il resto, ieri solo dettagli di misure già annunciate e qualche piccola novità. Ci sono sgravi per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40mila euro che contribuiscono alla produttività dell’impresa, su importi fino a 6.000 euro. Confermato lo stop ai contratti del pubblico impiego con le retribuzioni che per tre anni non supereranno il livello del 2010. Tra le curiosità, le norme sulla valutazione dello stress da lavoro, previste dalla normativa per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, che non si applicheranno più alle amministrazioni pubbliche. Poi il taglio delle feste celebrative della pubblica amministrazione.
Prende forma la tracciabilità e le multe per chi non la rispetterà. Se si pagherà in contante oltre i 5.000 euro, si rischieranno 2.000 euro di sanzione. Trova spazio anche la crisi internazionale, con uno stanziamento di 20 milioni per la società salva-euro.

E anche le vicende bancarie, con la precisazione che la vigilanza sulle fondazioni rimarrà al tesoro anche quando sarà creata l’authority di controllo.

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