Cronache

Lui, lei e il coltello del babbo

Lui di Santo Domingo, lei dell’Ecuador, entrambi diciannovenni, teneri, carini e innamorati. Si conoscono qui in Liguria, dove le rispettive famiglie sono immigrate. Si frequentano, si baciano. Nasce un sentimento. Che si fa sempre più profondo, ma non riesce a convincere il padre della ragazza, tipo sanguigno e sospettoso. I due colombi, comunque, non si rassegnano. E quando si presenta l’occasione - padre di lei fuori casa per almeno ventiquattr’ore, notte compresa - non ci pensano un attimo: «Sali da me, che ti faccio vedere la collezione di conchiglie» fa lei, che pensa d’aver temporeggiato fin troppo. «Fai conto che sono già lì» replica lui che sa di non poter più frenare gli impulsi. Due convenevoli, una carezzina, poi si spalancano le porte dell’alcova. Altro che le effusioni furtive per la strada! Finalmente siamo sotto un tetto, fra quattro mura, senza nessuno intorno... Pare fin troppo bello, la notte fila via che sembra un sogno. Lui e lei non si risparmiano, anzi, s’impegnano a fondo, non si sa mai quanto dovrà passare prima che il babbo sanguigno e sospettoso se ne vada per altre ventiquattr’ore. Sono le quattro del mattino, il silenzio è rotto solo dai sospiri. Ma, un momento: «Lo senti anche tu?». È un cigolio, uno stridore di serratura, uno, due, tre giri di chiave nella toppa. «?» fa lui. «??» risponde lei. ci vuole un attimo per capire. Anche perché sull’uscio dell’alcova spunta lui, il babbo. Vede tutto, agita le braccia, urla. Poi corre in cucina, afferra un coltello, lama 20 centimetri. Non contento, afferra un machete, cinquanta centimetri di taglio. Ora è pronto a scagliarsi sul responsabile della virtù violata della figlia. Il giovane si scuote, capisce che non è il caso di spiegare che è tutta colpa degli ormoni in libertà. E decide per la fuga strategica. Solo che non c’è tempo di rivestirsi. Un balzo, guadagna la porta di casa, si precipita nelle scale, sbuca in strada, sempre inseguito dal «suocero» che brandisce le lame. L’inseguimento attira l’attenzione di una pattuglia dei carabinieri. È la salvezza, per il fidanzatino nudo come un verme, infreddolito e quasi morto di paura. I militi si gettano sul genitore, e lo disarmano. A quel punto, scoprono che è anche ubriaco: parte una raffica di denunce a suo carico. Per il ragazzo, invece, nessuna imputazione. Neanche di atti osceni.

E non è neanche il caso di spiegare perché.

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