È quasi una professione, sicuramente un'ossessione, un istinto, una direzione. Da costa a costa, da mare a mare, alba e tramonto, l'Italia orizzontale, un mito da «beat generation», o un gioco da Forrest Gump. Sono sempre più numerosi i «Coaster», i camminatori da costa a costa. Da Adriatico a Tirreno, o viceversa, attraversando l'Italia dalle spiagge più a nord, o abbassandosi alle Marche fino alla Toscana, per finire con le traversate pugliesi e siciliane, o con la strada del cinema, il «Basilicata Coast to Coast», da Maratea a Policoro. Single, coppie, bambini e animali al seguito: la famiglia dei coaster è ampia come il ventaglio del suo percorso. Il gruppo Facebook «Italia Coast to coast» ne raccoglie 3356, abbreviazione C2C, che in inglese si pronuncia come «sea-to sea». Il percorso tracciato, disponibile con mappe gps, va dai due promontori del centro Italia, dal Conero all'Argentario, ed è stato ideato da Simone Frignani, autore anche delle guide «La via Romea Germanica» e il «Cammino di San Benedetto» (Terre di mezzo). La spinta è stata, racconta, «seguire il movimento della terra e degli astri, andare alla ricerca dell'Italia minore, il fascino di un percorso che la attraversi dal nascere al tramontare del sole». L'immaginaria route 66 italiana si sviluppa su 410 chilometri suddivisi in 18 tappe di circa 23 chilometri al giorno.
Partenza da Portonovo nelle Marche e arrivo a Orbetello. Si attraversano Osimo, Assisi, Bevagna, Todi. Ma le highway possibili sono infinite: è in corso in questi giorni il «Coast to coast» pugliese a piedi, 120 iscritti, da Monopoli a Taranto.EFo
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