Le donne imprenditrici nel mondo dell'arredamento, di un arredamento di una certa levatura, non sono poi molte nel nostro Paese. E tra queste si mette in evidenza il nome di Daniela Gatto, amministratore delegato della azienda che porta il suo nome e che ad Ancona ha una grande e qualificata produzione di cucine. «Che mi appassioni il tema della casa è fuori di dubbio, confessa la Gatto, se non altro per il collegamento con il mio lavoro, ma in fondo anche per un piacere e una passione personale, perché bene o male l'abitazione di ognuno di noi è qualcosa di personale, di prezioso, di intimo. Certo che il modo di arredarla ha subito trasformazioni e indirizzi legati ai tempi, come penso accada a tutti noi, e se prima il tema guida nel decorarla era quello di raccogliere e mostrare il più possibile oggetti che ricordassero dei momenti per noi speciali, oggi il tutto è stato trasformato dalla ricerca della leggerezza, della essenzialità e della semplicità, con un concetto del tutto nuovo della eleganza e del sentirsi bene nella propria abitazione».
Ma c'è uno stile che lei ama in particolare? «Decisamente le mie preferenze vanno ad uno stile classico, ma non ridondante, anzi, verso l'essenziale, capace anche di sposarsi con pezzi di gusto e perché no anche minimalisti». E tra questo classico cosa avete che si mette in risalto? «Alcuni pezzi di antiquariato, tra i quali un prezioso armadio del Settecento con intarsi che raffigurano le quattro stagioni e una serie di opere d'arte che risalgono al Seicento». E cosa caratterizza i diversi ambienti? «Il soggiorno è un locale dominato da grandi finestre, con parecchie sedute, mobili d'epoca e molti tappeti antichi. La camera da letto l'ho sempre considerata un luogo che ha bisogno di un arredo essenziale, dall'illuminazione discreta.
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